da Washington's Blog.
Tradotto da Megachip.
La Casa Bianca ha diffuso un documento di quattro pagine che espone il caso relativo
all'utilizzo di armi chimiche da parte del Governo siriano. Il quadro probatorio però, come si
dimostrerà di seguito, è estremamente debole (le accuse del governo sono
esposte con delle citazioni fra virgolette, seguite dalle relative
controdeduzioni).
“Una stima preliminare del Governo statunitense ha determinato che 1.429 persone, tra esse almeno 426 bambini, sono state uccise nel corso dell'attacco effettuato con armi chimiche, ma tale stima sarà destinata ad essere aggiornata nel momento in cui saremo in possesso di ulteriori informazioni“
«Né le osservazioni di Kerry, né la versione non
classificata del rapporto dell’intelligence USA a cui si è riferito, spiegano
come il Governo degli Stati Uniti sia arrivato a un conteggio di 1.429 vittime,
tra cui 426 bambini.
L’unica attribuzione è riferita a ‘una prima valutazione preliminare del
Governo’».
Anthony Cordesman, un ex alto funzionario della
difesa, ora a Washington presso il Center for Strategic and International Studies, prende di mira le difformità fra le cifre sul numero dei morti in un
articolo pubblicato domenica scorsa (il 1° settembre, NdT).
Ha criticato Kerry per essersi “insabbiato da sé
con il bluff del numero assurdamente precisissimo” di 1.429, e ha sottolineato
come il numero non corrisponda né alle risultanze britanniche di “almeno 350
vittime”, né a quelle di altre fonti siriane dell'opposizione, in particolare
il Syrian Observatory for Human Rights, che ha confermato 502 morti, inclusi
circa 100 bambini e “decine” di ribelli, e ha richiesto che Kerry fornisse i
nomi delle vittime presenti nella lista USA.
Cordesman ha scritto inoltre:
“Il presidente Obama si è trovato a quel punto
costretto ad arrotondare il numero a 'ben oltre mille vittime', creando una
miscela di contraddizioni sulla maggior parte dei fatti basilari”.
Ha aggiunto che questo abbaglio richiamava “gli
errori che gli USA fecero nel preparare il discorso del Segretario di Stato
Colin Powell all’ONU sull'Iraq nel 2003“.
Una versione non coperta da segreto di una
relazione dell'intelligence francese sulla Siria (che è stata diffusa lunedì) ha
aggiunto ulteriori dubbi: la Francia ha confermato solo 281 decessi, sebbene
concordi più ampiamente con gli USA sul fatto che il regime abbia usato armi
chimiche durante l’attacco del 21 Agosto scorso.
Poi il governo afferma:
“In aggiunta alle informazioni dell’intelligence USA, ci sono resoconti su ciò che è avvenuto forniti da personale medico siriano e internazionale; video; testimonianze dirette, relazioni di social media provenienti da almeno 12 siti diversi dell’area di Damasco; inoltre contributi di giornalisti e report provenienti da organizzazioni non governative altamente credibili“.
I report sul campo sono piuttosto contradditori.
In qualcuno di questi si dichiara che sono i ribelli ad aver usato armi
chimiche. Vedi qui e qui.
In effetti, perfino i funzionari di governo hanno ammesso di non essere
sicuri su chi avesse usato armi chimiche.
Di maggiore importanza, è ancora il fatto che il
Governo degli Stati Uniti abbia affermato in passato di disporre di elementi
incontestabili riguardanti le armi di distruzione di massa irachene... eppure
la cosa si rivelò essere un'invenzione di sana pianta.
“riteniamo con alto grado di certezza che il regime siriano ha usato armi chimiche su piccola scala contro le opposizioni in diverse occasioni durante l’ultimo anno, anche nei sobborghi di Damasco. Questa valutazione è basata su diversi flussi informativi inclusi report relativi ad attività di pianificazione ed esecuzione degli attacchi condotte da ufficiali siriani, nonché sui risultati di analisi di laboratorio di campioni fisiologici ottenuti da un certo numero di individui, che hanno confermato l’esposizione di questi soggetti al gas sarin.”
Gli esperti in materia di armi chimiche sono ancora
ancora scettici. La catena di custodia delle prove è sospetta,
dato che gli USA non hanno rivelato da dove provenissero i campioni, né chi li
avesse consegnati agli Stati Uniti.
Fra gli esperti di armi chimiche e altri analisti
che hanno studiato da vicino il campo di battaglia siriano, la principale
riserva sostenuta rispetto alle dichiarazioni USA riguarda il fatto che non si
comprende la metodologia che sta dietro la raccolta dei dati effettuata
dall'intelligence. Sostengono che le
prove hanno presentato elementi sull'utilizzo di un qualche tipo di agente
chimico, ma ci sono ancora dubbi su come tali prove siano state raccolte,
sull'integrità della continuità della custodia di tali campioni, nonché su
quali laboratori siano stati implicati.
Eliot Higgins, un cronista britannico che
racconta la guerra civile siriana sul suo blog Brown Moses, un archivio
di informazioni ampiamente citato in merito alle armi utilizzate sul campo in
Siria, ha scritto lunedì un dettagliato post corredato di foto e video che
sembrerebbero sostenere le accuse USA sul fatto che il regime di Assad sia in
possesso di munizioni che potrebbero essere utilizzate come vettori di armi
chimiche. Ma non salta a conclusioni.
Sul blog, Higgins si domanda:
"Come facciamo a sapere che queste sono armi
chimiche?" Questo è il punto, non lo
sappiamo.
Come ho detto fin dall'inizio, queste sono
munizioni collegabili con presunti attacchi chimici, non munizioni chimiche
usate in attacchi chimici. In definitiva, spetta all'ONU confermare se sono
state utilizzate armi chimiche.”
Inoltre, Dan Kaszeta - un ex Ufficiale Chimico dell’ esercito USA, e una delle figure di
maggior spicco fra gli esperti di armi chimiche e biologiche - ha affermato in
una recente intervista che ci possono essere casi di falsi positivi per il Sarin, in particolar modo, quando gli esami sono fatti sulcampo (pesticidi o altri composti chimici possono
provocare un caso di falso positivo sul Sarin).
Il risultato è che - sebbene gli USA abbiano fatto di tutto per sviare un'ispezione ONU sulle
armi - dobbiamo attendere quanto rivelerà il responso dei test dell'ONU.
“Noi riteniamo che i ribelli non abbiano utilizzato armi chimiche”
I ribelli, invece, hanno avuto accesso ad armi chimiche. Mentre il governo americano afferma che
l’opposizione non ha usato armi chimiche, molte altre fonti – incluse le le Nazioni Unite, Haaretz, e ilquotidiano filogovernativo turco Zaman
– non sono d’accordo con tale posizione.
“Il regime siriano dispone dei tipi di munizioni che riteniamo siano state utilizzate nel corso dell’attacco del 21 agosto, e ha la capacità di colpire simultaneamente in diverse località”
I tipi di munizioni che apparentemente sono stati
utilizzati per condurre gli attacchi chimici sono uno strano tipo di razzi fai-da te. I ribelli potrebbero averli prodotti.
“Riteniamo che il regime siriano abbia utilizzato armi chimiche nel corso dell’ultimo anno, essenzialmente per avere la meglio o per superare un punto morto in aree dove aveva incontrato forti difficoltà nel conquistare e mantenere il controllo strategico di aree territoriali importanti. A questo riguardo, continuiamo a valutare che il regime siriano consideri le armi chimiche come uno dei tanti strumenti di cui dispone il proprio arsenale, come la superiorità aerea ed i missili balistici, utilizzati indiscriminatamente contro l’opposizione.Il regime siriano ha iniziato a cercare di liberare la periferia di Damasco dalle forze dell’opposizione che utilizzano l’area come base per organizzare gli attacchi contro i principali obiettivi governativi della capitale. Il regime ha fallito i suoi tentativi di ripulire dozzine di rioni di Damasco dagli elementi dell’opposizione, compresi i rioni oggetto degli attacchi del 21 agosto, nonostante abbia impiegato quasi tutti i suoi sistemi di arma convenzionali. Riteniamo che la frustrazione del regime derivante dalla sua incapacità di rendere sicure larghe aree di Damasco possa avere contribuito alla decisione di utilizzare armi chimiche il 21 agosto”
Questa non è una prova. Questa è una opinione
priva di qualsiasi supporto. (Per dare un’analogia, sarebbe come affermare che
Saddam stava usando armi di distruzione di massa subito prima che la guerra in
Iraq cominciasse perché non sopportava le persone basse … senza tenere conto
del fatto che Saddam non aveva alcuna arma di distruzione di massa).
“Disponiamo di informazioni che ci portano a concludere che personale siriano addetto alla gestione delle armi chimiche – incluso personale ritenuto legato al SSRC – stesse preparando munizioni chimiche prima dell’attacco. Nei tre giorni precedenti l’attacco, abbiamo raccolto intelligence da fonti umane, da intercettazioni di segnali, e da sistemi di rilevazione geospaziali che rivelano attività del regime che riteniamo siano state associate con la preparazione di un attacco con armi chimiche.Personale addetto alla gestione delle armi chimiche risultava essere operativo nel quartiere periferico di Adra già a partire da domenica 18 agosto, e fino alla mattina di mercoledì 21 agosto, in prossimità di un’area che il regime utilizza per preparare le miscele di sostanze, tra cui il sarin, utilizzate per le armi chimiche”
«Nonostante l’uso del termine “operativo”,
l’intelligence degli Stati Uniti non aveva informazioni relative alla reale
attività degli individui tracciati attraverso i sistemi geospaziali e le
intercettazioni delle comunicazioni. Quando funzionari dell’amministrazione
Obama hanno dato questa informazione a CBS news, la scorsa settimana, hanno
ammesso che la presenza degli individui sotto osservazione, nell’area in questione,
era stata valutata, al momento, come “niente di straordinario”.
Ancora, dopo gli eventi del 21 agosto, le stesse
informazioni sono state improvvisamente trasformate in una “prova” a supporto
della linea ufficiale dell’amministrazione
».
Inoltre, le fonti dell’intelligence americana
sono state ripetutamente colte a dire menzogne. Durante la rincorsa verso la guerra in Iraq, il
Governo ha interamente aggirato i normali processi di verifica delle informazioni raccolte dall’intelligence, con il risultato che false affermazioni
siano state strombazzate senza i normali controlli e verifiche condotti di
norma da scrupolosi analisti di intelligence. Anche l’intelligence israeliana –
che sembra abbia avuto un ruolo anche nell'informativa di guerra sulla Siria –
è stata altrettanto inaccurata.
Ex alti ufficiali della CIA confermano che
l’intelligence è stata grossolanamente politicizzata per giustificare la guerra contro la Siria.
“Il 21 agosto, elementi del regime siriano si sono preparati per un attacco chimico nell’area di Damasco, mediante, tra l’altro, l’utilizzo di maschere antigas”.
Questa è un’affermazione stranamente articolata,
ma elaborata con cura artigianale. Assad ha ripetutamente avvertito che i ribelli avrebbero potuto impossessarsi di
armi chimiche ed utilizzarle contro la popolazione civile. L’utilizzo di
maschere antigas potrebbe essere stata una misura preventiva attuata dal
Governo siriano, se esso avesse ricevuto informazioni relative alla possibilità
di un imminente attacco chimico da parte dei ribelli. Su questo punto servono
più informazioni.
“Molteplici fonti di informazione indicano che il regime abbia condotto un attacco di razzi e artiglieria contro la periferia di Damasco nelle prime ore del 21 agosto. Dati satellitari confermano che attacchi provenienti da un’area controllata dal regime abbiano colpito borghi che secondo resoconti sono stati colpiti dall’attacco – tra cui Kafr Batna, Jawbar, ‘Ayn Tarma, Darayya e Mu’addamiyah. In particolare, ciò include l’individuazione di lanci di razzi da territori controllati dal regime nelle prime ore della mattina, approssimativamente novanta minuti prima dei primi rapporti di attacchi con armi chimiche apparsi sui social media. La mancanza di attività aerea o di lanci di missili ci porta a concludere che il regime abbia utilizzato proiettili a propulsione a razzo”
L’area in cui gli attacchi hanno avuto luogo è
stata contesa a lungo tra le forze governative e i ribelli, ed entrambe le
parti sono più volte entrate in possesso dell’area. Novanta minuti prima del
primo attacco è un’eternità quando si combatte su un terreno pesantemente
conteso tra le due parti … e potrebbe esserci stato tempo a sufficienza perché
i ribelli potessero infiltrarsi e lanciare un attacco chimico.
«Non è chiaro il perché questa affermazione
dovrebbe essere considerata convincente. I razzi ci mettono novanta minuti a
raggiungere i loro bersagli? Il gas nervino viene rilasciato dai razzi novanta
minuti dopo l’impatto, o forse, una volta rilasciato, ci vogliono novanta
minuti perché siano causati i primi sintomi?
In un conflitto in cui le comunicazioni sono così
importanti come la guerra civile siriana, i cittadini o i giornalisti aspettano
un’ora e mezza prima di dare notizia di uno sviluppo talmente importante della
situazione da provocare, come ha detto Kerry, “un inferno scatenato sui social
media”? A meno che non ci sia qualche ragione che giustifichi questo tipo di
ritardo, è veramente poco chiaro il motivo per cui ci si aspetta che noi
dovremmo pensare che ci sia una qualche connessione tra il lancio dei razzi e
le successive notizie di avvelenamento di massa.
»
Il Governo poi affronta il tema dei social media:
“I primi dati apparsi sui social media in merito agli attacchi chimici nella periferia di Damasco iniziano attorno alle 2.30, ora locale, del 21 agosto. Nelle successive quattro ore, migliaia di segnalazioni vengono pubblicate sui social media da almeno dodici diverse località dell’area di Damasco. Molteplici testimonianze descrivono un bombardamento di armi chimiche con proiettili a propulsione a razzo su aree controllate dall’opposizione.Tre ospedali siti nell’area di Damasco hanno ricevuto circa 3.600 pazienti con sintomi compatibili con l’esposizione ad agenti nervini, in meno di tre ore, nella mattina del 21 agosto, secondo quanto riporta un’organizzazione umanitaria internazionale che riteniamo sia altamente credibile. I sintomi riportati, oltre allo schema epidemiologico degli eventi – caratterizzato da un flusso massivo di pazienti concentrato in un breve arco di tempo, dall’origine dei pazienti, e dalla contaminazione di medici e infermieri – erano compatibili con l’esposizione di massa ad agenti nervini. Abbiamo inoltre ricevuto segnalazioni provenienti da personale medico siriano ed internazionale presente nell’area.Abbiamo identificato un centinaio di video riferibili all’attacco, molti dei quali mostrano un alto numero di corpi che esibiscono segni fisici compatibili – anche se non possono essere escluse altre cause – con l’esposizione ad agenti nervini. I sintomi denunciati dalle vittime includono incoscienza, schiuma al naso e alla bocca, restrizione delle pupille, accelerazione del battito cardiaco e difficoltà di respirazione. Parecchi video mostrano quello che appare essere un alto numero di morti che non presentano ferite visibili, il che è compatibile con la morte causata da agenti chimici, ed è incompatibile con la morte provocata da armi di piccolo calibro, bombe o munizioni esplosive, o agenti vescicanti. Almeno 12 localizzazioni diverse sono ritratte in video disponibili al pubblico, e una campionatura di tali video ha confermato che almeno alcuni di essi sono stati girati effettivamente nel luogo e nell’ora descritta dal filmato”
Nessuno contesta che qualche tipo di agente
chimico sia stato usato. La questione è esattamente quale tipo di agente
chimico e – cosa ancora più importante – chi lo abbia utilizzato.
Inoltre, i ribelli hanno prodotto per anni video di propaganda e si sono fatti sempre più sofisticati,
recentemente. Servono più informazioni.
“Riteniamo che l’opposizione non disponga della capacità di contraffare tutti i video raccolti, né di provocare artificiosamente il prodursi dei sintomi verificati da personale medico e delle organizzazioni non governative presenti nell’area, nonché le altre informazioni associate a questo attacco chimico”
Un’altra opinione priva di elementi di prova. Ma,
più importante, è uno specchietto per le allodole. Nessuno sostiene che le
tragiche e orribili scene di morte siano state falsificate.
La questione è quando e dove esse siano accadute,
e chi le abbia provocate. Per esempio, uno dei maggiori esperti sulle armi
chimiche afferma che è difficile sapere dove i video siano stati girati.
Zanders, ex consulente dell’Unione Europea per le
armi chimiche, è andato ancora oltre, sostenendo che persone non del posto non possono concludere con certezza circa
l’estensione o la localizzazione geografica degli attacchi chimici largamente
attribuiti al regime di Assad.
In particolare, si è soffermato sulle immagini di
vittime agonizzanti che sono state diffuse ampiamente sul Web, compreso
YouTube.
“Non sappiamo
dove sono state girate”, ha detto. “Non sappiamo quando sono state girate né da
chi siano state girate. Né se esse riguardano lo stesso attacco o diversi
attacchi”.
Zanders ha aggiunto: “Tutto ciò non mi dice chi
sarebbe il responsabile. Non mi dice dove le immagini sono state girate. Mi
dice soltanto che qualcosa è accaduto, da qualche parte, a un certo punto”.
Il Governo poi parla di intercettazioni:
“Disponiamo di un complesso di informazioni, tra cui alcune relative alle tecniche di addestramento utilizzate dalle forze del regime siriano, che ci portano a concludere che ufficiali del regime siano stati consapevoli degli attacchi del 21 agosto e li abbiano diretti. Abbiamo intercettato comunicazioni di un alto funzionario siriano, intimamente a conoscenza dell’offensiva, che ha confermato che armi chimiche sono state utilizzate il 21 agosto dal regime, e che mostrava preoccupazione per la possibilità che gli ispettori ONU potessero raccogliere prove di ciò. Nel pomeriggio del 21 agosto, abbiamo ottenuto informazioni da cui risulta che personale addetto alla gestione dell’arsenale chimico siriano abbia ricevuto l’ordine di cessare le operazioni”.
Il Washington Post segnala che le presunte intercettazioni di cui parla Obama rappresentano “il
cuore delle prove a sostegno del caso siriano…”
- Perfino gli storici in seno alla marina USA raccontano che l’affondamento della corazzata USS Maine (il pretesto usato dall'America per entrare in guerra con la Spagna), fu probabilmente causato da un'esplosione della caldaia a carbone, anziché da un attacco degli spagnoli.
- È altresì comunemente accettato il fatto che l’incidente del Golfo del Tonchino che portò alla guerra del Vietnam fu una finzione (come confermato qui).
E gli USA e Israele hanno ammesso di aver realizzato delle operazioni ingannevoli
sotto falsa bandiera (così come lo hanno fatto paesi islamici come l'Indonesia;
ma a nostra conoscenza, la Siria non è mai stata colta con le mani nel sacco in
un'operazione false flag).
«Ricordate
che Powell ha fatto ascoltare registrazioni di ufficiali iracheni che
apparentemente parlavano di nascondere agli ispettori le prove delle armi
proibite - e che, come successivamente è emerso, riguardavano tutt'altro. Ma Powell, almeno, ha fatto ascoltare i nastri di queste
comunicazioni intercettate, anche se ha imbastito delle storie rappresentandone
in modo errato il contenuto - e permettendo la possibilità di
un'interpretazione alternativa dei messaggi. Forse, "ricordando bene
l'esperienza irachena", Kerry sta facendo in modo che questa volta non ci
sia questa possibilità interpretativa.»
David
Swanson descrive
il modo in cui i funzionari americani hanno lavorato sulle comunicazioni
intercettate per giustificare la guerra in Iraq:
«Powell
stava sceneggiando un dialogo romanzato. Ha inserito alcune righe di sua
fantasia, e ha finto che qualcuno avesse pronunciato quelle parole. Ecco cosa
ha scritto Bob Woodward nel suo libro "Plan of Attack".
"Powell aveva deciso di aggiungere la
sua personale interpretazione delle intercettazioni, mentre provava il testo
del suo discorso, estendendone sostanzialmente la portata e facendo in modo che
quanto registrato venisse messo in cattiva luce nel modo peggiore possibile. In
particolare, a proposito delle intercettazioni che riguardavano le ispezioni in
corso e la possibilità che venissero trovate 'munizioni proibite', Powell si è
spinto ancora più lontano: 'Ripulire tutte le aree ... Essere certi che non ci
sia nulla lì". Nessuna di queste frasi era nelle intercettazioni.
[Inoltre] Powell ... stava rappresentando
come elementi di fatto numerose affermazioni nonostante gli avvertimenti del
suo stesso staff che si trattava di argomenti deboli e indifendibili».
Il
Governo poi butta lì un altro argomento:
"Contemporaneamente, il regime ha intensificato il fuoco di artiglieria contro molti dei borghi che avevano subito l’attacco chimico. Nelle ventiquattro ore successive all’attacco, abbiamo individuato indicazioni di fuoco di artiglieria e razzi approssimativamente quattro volte più intenso di quello misurato nei dieci giorni precedenti. Abbiamo continuato a rilevare un intenso bombardamento delle stesse aree fino alla mattina del 26 agosto."
Questo
è ancora un altro specchietto per le allodole. Se il Governo siriano credeva
che i ribelli avessero usato armi chimiche contro i civili, avrebbe senz'altro
potuto incrementare il fuoco di artiglieria per spazzare via i ribelli e
prevenire ulteriori attacchi. Ancora una volta, sono necessarie ulteriori
informazioni.
"In conclusione, disponiamo di una sostanziale mole di informazioni che implicano la responsabilità del Governo siriano nell’attacco chimico che ha avuto luogo il 21 agosto. Come indicato, esistono ulteriori informazioni che devono restare classificate a tutela delle fonti e delle metodologie di raccolta, che stiamo rendendo disponibili al Congresso e agli alleati internazionali".
Quest'ultima
affermazione a prima vista è di grande effetto. Ma i membri del Congresso che
hanno potuto accedere alle informazioni classificate - come Tom Harkin - non sono rimasti particolarmente colpiti. Il parlamentare
Michael Burgess ha affermato:
Sì, ho visto i documenti classificati. Poca roba.
E il parlamentare
Justin Amash, ancora, si pronuncia in questi termini:
Quello che ho sentito nel briefing dei funzionari dell'amministrazione Obama davvero mi rende più scettico rispetto ad alcuni aspetti significativi della ricostruzione dei fatti del Presidente a giustificazione dell'attacco.
E si
vedano questi ulteriori dettagli che confutano gli argomenti usati dal governo in favore della guerra.
Traduzione per Megachip a cura di Giampiero
Obiso, Francesco Barresi e Pino Cabras.
Nei prossimi giorni saranno tradotti diversi documenti richiamati con link nel presente articolo
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