In occasione del
simposio internazionale Global WARning - tenutosi il 12
dicembre 2014 e organizzato da Pandora TV, Megachip-Democrazia nella
Comunicazione e Alternativa - uno degli interventi più forti è
stato quello di Paul Craig Roberts, intervistato da Piero
Pagliani. Roberts era stato sottosegretario al Tesoro durante la
prima Amministrazione Reagan, e ha poi scritto migliaia di
editoriali, oltre che diversi libri argomentati con una prosa limpida
e precisa, che descrivono l'involuzione imperiale del potere
atlantico.
Il Video, di 17'29'',
riporta la parte più interessante della conversazione, di cui vi
offriamo anche una trascrizione.
Buona visione e buona
lettura!
Intervista a Paul Craig Roberts a cura di Piero Pagliani.
Intervento Video al simposio internazionale Global WARning del 12 dicembre 2014.
D.
Dottor Roberts, grazie per averci concesso questa intervista.
Possiamo incominciare. Come sa ho uno scenario da sottoporle.
All’indomani
della II Guerra Mondiale, gli USA possedevano il 70% delle riserve
auree mondiali e la concentrazione negli Stati Uniti della domanda
effettiva e della capacità produttiva èra senza precedenti nella
storia. Queste condizioni costituivano l’aspetto economico
dell’egemonia statunitense mondiale.
Nell’agosto
del 1971, il presidente Nixon dichiarando l’inconvertibilità del
Dollaro in oro mise fine al sistema monetario stabilito a Bretton
Woods.
Oggi,
la Russia e la China ammassano migliaia di tonnellate di oro fisico e
i BRICS hanno lanciato la Nuova Banca di Sviluppo.
Nel
marzo del 2009, il Governatore della Banca Centrale Cinese ha
proposto di rimpiazzare il Dollaro come valuta dominante e di creare
una valuta di riserva internazionale indipendente da singole nazioni.
Mr.
Roberts, in quale modo questo scenario riesce a descrivere i
cambiamenti attuali negli equilibri geopolitici? In
quale misura un mondo multipolare può riuscire a fare
superare la presente crisi sistemica?
R.
A mio modo di vedere, una valuta internazionale non è più
necessaria. All’indomani della II Guerra Mondiale quando tutte le
altre grandi nazioni industriali avevano economie distrutte e
strutture industriali distrutte solo il Dollaro americano aveva
valore e quindi poteva diventare la moneta mondiale.
Oggi
chiaramente ci sono molte zone sviluppate del mondo con valute
legittime e quindi è possibile condurre scambi tra nazioni tramite
le loro proprie valute. Avete l’Euro, avete il Rublo, avete la
valuta cinese, avete la giapponese, la canadese, l’australiana,
ognuna già ora con un grande volume di attività economica sulla
faccia del pianeta che non esisteva nel 1945. E quindi una valuta di
riserva non è veramente più necessaria. Una valuta di riserva
connessa a nazioni assicura a quella nazione un potere, le dà
l’egemonia finanziaria sopra altre nazioni.
Stiamo
osservando come Washington faccia un cattivo uso di questo potere. Un
altro problema è il modo in cui Washington usa la valuta di riserva
per pagare i suoi conti. Se sei la nazione con la valuta di riserva
puoi rilassarti perché puoi pagare i tuoi conti emettendo moneta di
credito. Negli anni recenti ciò che è successo è stato che
Washington ha espanso oltre misura la sua disponibilità monetaria e
il Dollaro ha denominato il debito. Washington inflaziona la sua
valuta come ha fatto anno dopo anno, dopo anno e dopo anno ancora col
Quantitative Easing. Una politica che strettamente parlando, non è
finita. Ciò costringe le altre nazioni a inflazionare le proprie
valute, altrimenti il valore di scambio delle loro valute aumenta e
le esportazioni vengono tagliate, e quindi per proteggere i mercati
di esportazioni tutti devono inflazionare se lo fanno gli Stati
Uniti. Così la conseguenza è che il mondo ora è sommerso da fiat
money, ma la produzione di merci e di servizi non è cresciuta in
modo commensurabile alla crescita
del denaro. Ci aspettiamo una seria inflazione mondiale per molte
ragioni. Molta di questa moneta è sotto chiave nel sistema bancario.
E’ comunque una situazione molto instabile ogni volta che create
più fiat money di quanto non siano prodotti beni e servizi.
Quindi,
io penso che la situazione abbia raggiunto il punto in cui molte
nazioni, parlo di nazioni potenti come la Russia e la Cina, si
rendono conto che il sistema del Dollaro, il sistema di pagamenti
basato sul Dollaro, si sta frantumando, ed è anche il sistema che
può essere usato per imporre sanzioni su nazioni che non seguono le
imposizioni di Washington. Avete sanzioni se vi comportate
indipendentemente da Washington e quindi si possono vedere movimenti
per abbandonare il sistema e ciò certamente avverrà.
D.
Così, in un certo senso, la proposta del governatore cinese della
banca centrale, è una sorta di provocazione politica. Dire: “Abbiamo
bisogno di un Bancor invece che del Dollaro”.
R.
Beh, lei sa che la Cina è il più grande creditore del Tesoro
statunitense. Possiede la parte maggiore
del debito USA. Ha legato la sua valuta al Dollaro per dimostrare che
la sua valuta è buona quanto il Dollaro . E ciò che vediamo è che
la valuta cinese è meglio del Dollaro. Io penso che l’obiezione
della Cina è il modo in cui gli Stati Uniti usano la loro valuta
come un’egemonia finanziaria sopra tutte le altre nazioni. La usa
per minare la sovranità delle altre nazioni. Lo vediamo con le
sanzioni contro la Russia. Questo è il modo per costringere la
Russia a sottomettersi al volere di Washington. Ma stanno ottenendo
il risultato opposto. La Russia sta lasciando il sistema dei
pagamenti basati sul Dollaro.
E
la Russia inoltre, a causa della la stupidità dei governi europei,
sta riorientando il suo commercio dall’Europa all’Oriente. Lo
vediamo oggi con gli sviluppi in campo energetico. Così ciò manderà
in frantumi il sistema di pagamento basato sul dollaro. E finirà.
D.
Questo ci porta alla prossima domanda, Mr. Roberts. A quanto sembra
gli Stati Uniti stanno cercando di mantenere la loro supremazia
mondiale costi quel che costi. Qual è la sua opinione riguardo le
possibilità degli USA di mantenere la loro egemonia nel breve e
medio termine? Quale è, in quest’ottica, il ruolo delle forze
armate, delle istituzioni finanziarie, delle corporations e
dell’agribusiness? Cosa dovrebbero fare le nazioni europee per
ribilanciare questo squilibrio a favore degli USA?
R.
Le nazioni europee sono i grandi facilitatori dell’egemonia di
Washington. Se le nazioni europee fossero davvero sovrane e fossero
in grado di condurre politiche internazionali indipendenti non
sarebbero stati vassalli degli Stati Uniti e questo limiterebbe lo
strapotere degli USA e priverebbe gli Stati Uniti della copertura per
le sue guerre di aggressione.
Cosa
può fare l’Europa? Può disimpegnarsi dalla Nato. Essere un
membro della Nato vuol dire assoggettarsi al controllo di Washington.
La Nato esisteva per proteggersi dall’invasione dell’Europa da
parte dell’Armata Rossa, l’esercito sovietico. Questa minaccia è
bella e spartita da almeno vent’anni. Eppure la Nato continua ad
espandersi e viene usata dagli Stati Uniti per le sue guerre in
Africa e nel Medio Oriente. Cosa ci guadagna l’Europa da tutto ciò?
Niente. E adesso viene trascinata in un confronto militare con la
Russia. Che cosa ne uscirà da tutto ciò? Nulla di buono per
l’Europa. È quindi è necessario che i Paesi europei riacquistino
la loro sovranità. Ma non sono sovrani, Sono colonie. Sono regimi
fantocci. Non hanno politiche estere indipendenti. Sono assoggettate
al volere di Washington. E ciò costituisce una grande facilitazione
per l’egemonia di Washington. Senza ciò gli Stati Uniti sarebbero
solo un altro Paese tra tanti. Magari un Paese molto forte, certo, ma
un Paese tra tanti. Ma quando uno ha tutta l’Europa, il Canada,
l’Australia il Giappone come regimi fantocci e stati vassalli,
diventa strapotente.
Quindi,
ciò che l’Europa può fare? Lasciare la Nato. La Nato non protegge
più l’Europa, ma la mette in pericolo perché la coinvolge nelle
guerre di Washington.
D.
Mr. Roberts. In che modo gli USA riescono ad assoggettare le nazioni
europee? C’è una ragione principale?
R.
Ci sono vari motivi. Un motivo è che dopo la II Guerra Mondiale il
Dollaro è diventato la moneta di riserva, ciò che dà un potere
enorme a questo Paese. Un’altra ragione è stata la lunga Guerra
Fredda con l’Unione Sovietica e la propaganda secondo cui l’Europa
poteva essere invasa dall’Unione Sovietica. Con la conseguente
dipendenza dell’Europa, che dura da decenni, dalla protezione
americana. Se tu dipendi dalla protezione di un altro Paese finisci
per dover seguire le politiche di quel Paese perché dipendi da quel
Paese. E’ il ruolo che assumi col tempo.
Tutto
ciò avrebbe dovuto finire con il collasso dell’Unione Sovietica.
Sfortunatamente il collasso dell’Unione Sovietica ha portato alla
ribalta negli Stati Uniti l’ideologia dei neoconservatori che dice
che la Storia ha scelto gli Stati Uniti per dominare il mondo.
Sarebbe la Nazione Eccezionale, la Nazione Indispensabile e il
collasso del comunismo, del socialismo avrebbe provato che gli Stati
Uniti dovevano esercitare la loro egemonia sul mondo. Questa
ideologia è stata istituzionalizzata nella politica estera e
militare degli Stati Uniti. Abbiamo la dottrina Brzezinski e la
dottrina Wolfowitz.
E
nell’essenziale queste dottrine dicono che gli Stati Uniti devono
prevenire l’ascesa di ogni altro Paese che abbia il potere e le
capacità di bloccare i propositi di Washington nel mondo. E questi
due Stati oggi sono la Russia e la Cina. E quindi questa ideologia è
estremamente pericolosa perché mette il mondo in conflitto con la
Russia e la Cina. E questi sono tra i principali paesi nucleari, e
sono grandi economie ed enormi aree geografiche. E quindi l’ideologia
dell’egemonia americana è una minaccia alla stessa esistenza della
vita sulla terra.
D.
La Germania potrebbe giocare un ruolo importante in questo scenario.
Ma sembra che non stia affatto per giocarlo. Cosa pensa della
Germania?
R.
Temo che la Merkel sia solo un pupazzo di Washington. E’ molto
difficile per un leader europeo alzarsi in piedi e rappresentare il
proprio popolo invece che gli Stati Uniti. Tutti i leader europei
rappresentano gli Stati Uniti e non rappresentano il popolo della
Francia, della Germania o il popolo britannico. Rappresentano gli
Stati Uniti. E certamente sono ben remunerati per questo. E quindi i
leader che mostrano una qualche disposizione a non stare al gioco
sono sempre rovinati . Perciò se la Germania dovrebbe alzarsi in
piedi, dovesse fare qualcosa, immaginatevi se la Germania dovesse
semplicemente lasciare l’UE . Restare non serve agli interessi
della Germania. Perché la Germania verrebbe munta e pagherebbe i
debiti dell’UE. E dell’Ucraina.
O
se la Germania lasciasse la Nato. Perché la Germania dovrebbe stare
nella Nato? La Germania ha grandi collegamenti economici con la
Russia. Ma questi stanno per essere sacrificati per far piacere agli
Americani.
Quindi
la Germania potrebbe fare molto. Potrebbe lasciare la UE, potrebbe
lasciare la Nato. Questo sarebbe la fine dell’egemonia
statunitense.
D.
E’ quindi anche un problema di democrazia. Non c’è perciò più
democrazia nei Paesi occidentali, in un certo senso.
R.
I Paesi occidentali non hanno più, a mio avviso la democrazia,
perché i loro leader non rappresentano il popolo.
Negli
stati Uniti rappresentano ideologie e rappresentano potenti gruppi di
interessi, come ad esempio il complesso militare e di sicurezza, Wall
Street e le grandi banche e l’agribusiness, la lobby israeliana, le
industrie estrattive, petrolio, miniere e l’industria del legno.
Tutti questi sono interessi potentissimi le cui donazioni determinano
chi viene eletto e la gente che trae beneficio da questi contributi
alle campagne elettorali sono alleate alle fonti del denaro. Quindi
tutto il processo viene rimosso dalla rappresentazione del popolo. Il
popolo non fornisce i soldi che eleggono i candidati. E quindi si ha
una situazione in cui l’Europa è solo un vassallo degli Stati
Uniti
Quindi
questi leader non possono nemmeno rappresentare gli interessi del
loro popolo ma devono conformarsi alle politiche degli Stati Uniti.
Perciò si può solamente dire che la democrazia in fin dei conti non
esiste. E’ solo una copertura perché i governi sono incapaci di
rappresentare gli interessi del popolo.
R.
Questo mi ricorda un suo articolo recente. In questo articolo lei ha
denunciato, cito, che dall’Amministrazione Clinton in poi “il
potere di contrappeso dei lavoratori nei confronti del capitale è
svanito”. Questa denuncia significa che dovremmo fare qualcosa per
ribilanciare lavoro e capitale. Cosa dovrebbero fare i lavoratori e
le persone comuni per ribilanciare lo squilibrio nei confronti del
capitale?
R.
E chiaro che non possono fare nulla all’interno di questo sistema.
Ciò che ha distrutto il potere dell’uomo comune negli Stati Uniti
è stato la delocalizzazione all’estero dei posti di lavoro
dell’industria manifatturiera e quando l’industria è stata
delocalizzata all’estero i sindacati sono stati distrutti. E quando
i sindacati sono stati smantellati, la fonte indipendente di
finanziamento del Partito Democratico è stata distrutta e di
conseguenza i Democratici ora devono rivolgersi agli stessi gruppi di
interesse che finanziano i Repubblicani. Devono rivolgersi al
complesso militare-sicurezza, a Wall Street, alle banche e così
entrambi i partiti sono finanziati dalle medesime fonti. Così a
tutti gli effetti c’è un unico partito.
E
quindi all’interno di ciò cosa possono fare i lavoratori
spossessati? Non possono fare veramente nulla all’interno del
sistema. Tutto quello che possono fare è contestare la legittimità
del governo e ribellarsi. E’ l’unica alternativa che hanno. Non
c’è nessuna possibilità di cambiare il sistema dall’interno.
Fin quando protestare vuol dire protestare pacificamente vuol dire
che la gente accetta la struttura e semplicemente cerca di convincere
coloro che hanno il potere che devono cambiare le proprie idee. Ma
questo non avverrà. Non succede mai.
Abbiamo
raggiunto un punto in cui i lavoratori sono spinti ai margini. Non
hanno nessuna influenza non hanno nessuna rappresentanza. E tutto
quello che possono fare è contestare la legittimità del sistema e
ribellarsi. Non c’è nient’altro che possano fare.
D.
È una posizione molto forte.
Molto precisa.
R.
Non lo sto proponendo. Sto solo rispondendo alla sua domanda.
D.
Certo, la comprendo.
R.
All’interno del sistema non hanno praticamente nessun potere. E
tutto questo è dovuto alla delocalizzazione dei posti di lavoro.
Perché ciò ha tolto il loro potere economico. Questo era il potere
che controbilanciava il potere dei capitalisti. Senza i sindacati non
c’è un potere controbilanciante.
D.
Lo scenario che dobbiamo affrontare è molto pericoloso. Grazie
ancora per averci concesso questa intervista. Le voglio chiedere se
ha qualcosa da dire all’audience europeo e italiano. Liberamente.
R.
Tutto quello che posso dire è che i Paesi in Europa che hanno una
così lunga storia non devono rinunciare alla loro sovranità, per
Washington. Devono riconquistare la loro sovranità per proteggere il
mondo dall’aggressione di Washington. Perché questa ideologia
dell’egemonia mondiale è molto pericolosa. E’ un’ideologia
molto pericolosa. Potete vedere i morti e le distruzioni nel Medio
Oriente da tredici anni. Puoi vedere l’ingerenza irresponsabile del
governo degli Stati Uniti in Ucraina, le accuse irresponsabili contro
la Russia, contro la Cina, la costruzione di basi militari sulle
frontiere della Russia e in Asia per bloccare l’accesso della Cina
alle risorse. Tutto questo ci porterà alla guerra. Ma La Russia e la
Cina non sono la Libia o l’Iraq.
Quindi
i Paesi europei dovrebbero recuperare la loro sovranità e
ridiventare Paesi indipendenti . Così da costringere gli Stati Uniti
a mollare questa ideologia della supremazia mondiale.
Essa
è pericolosa per gli Americani, è pericolosa per i Russi, per i
Cinesi, per gli Europei. E’ pericolosa per tutti.
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