Pubblichiamo una riflessione
irriverente e demolitoria sulle scelte economiche del presidente russo Vladimir
Putin formulata da Mike Norman, investitore ed economista di scuola MMT
(Modern Money Theory). Ai suoi occhi, di più folle rispetto alla
politica monetaria ed energetica russa c'è solo la politica energetica degli Stati
Uniti, che sull'onda delle nuove tecnologie estrattive (e ambientalmente
distruttive) ridiventano esportatori di gas.
Ci riserviamo una nota di commento in coda all'articolo. Intanto, buona
lettura.
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di Mike
Norman*.
Putin
è così furbo come tutti pensano? Quel che sta facendo dimostra di NO!
Gli esperti e i
media stanno concedendo ogni sorta di accreditamento a Putin per il fatto che
ha fregato l’Occidente e si sta facendo beffe degli “avvertimenti” mentre
avanza verso l’Ucraina senza il minimo segnale di esitazione.
Ma non stanno dando
troppo credito a Putin? Questo tipo è davvero così astuto?
Primo, sappiamo che
ha comprato oro come un pazzo due anni fa quando l’oro era vicino ai massimi di
prezzo. La Russia è già uno dei più grandi produttori d’oro al mondo (se non il
PIÙ grande), e pertanto perché mai sta facendo incetta d’oro? Da ciò che si
sente raccontare, Putin credeva che il programma di acquisto asset finanziari
della FED avrebbe indebolito il dollaro, così questo è il motivo dei suoi
acquisti d’oro. In altre parole, stava operando sul mercato sulla base della stessa
analisi errata di molti altri idioti.
Fesso.
Il prossimo punto è
questo: se vuoi dimostrare quanto sei forte e vuoi dare mostra della tua
indipendenza dall’Occidente perché agganci la tua valuta al dollaro? Il rublo è
(blandamente) agganciato al dollaro (e anche all’euro). Oggi la banca centrale
Russa ha aumentato i tassi di interesse per difendere questo ancoraggio. Fesso!
Tu sei Putin, tu
ritieni che la Russia sia una grande potenza e che non possa essere comandata a
bacchetta e che possa fare ciò che vuole. E di conseguenza tu “àncori” la tua
valuta al dollaro? Seriamente???? Voglio dire… andiamo, Vlad.
Infine, il
giovanotto crede di dover vendere il suo petrolio e gas per ottenere “entrate”
dall’Occidente. La Russia ha un enorme, enorme, ENORME, vantaggio energetico
sugli altri paesi. L’energia a buon prezzo è un valore inestimabile di questi
tempi. Perché la esporti? È come la mossa idiota degli USA che esportano il
proprio gas naturale, che sta solo conducendo a un aumento dei prezzi interni e
a un’erosione di quel vantaggio iniziale. Fesso, fesso, fesso.
Se questo tizio
volesse per davvero il potere, se capisse un pochino di economia, o avesse
qualcuno nel suo team che capisse un poco di economia, lascerebbe fluttuare
liberamente il rublo, bloccherebbe l’ancoraggio del rublo al dollaro, all’euro
o a qualsiasi cosa e direbbe “vaffanculo” all’Occidente quando si presenta a
richiedere esportazioni di petrolio. L’Occidente sarebbe in ginocchio in un
battibaleno.
Per fortuna non lo
capisce, il che significa che lascia sé stesso in balìa dei “guardiani” dei
mercati finanziari e dei propri pensieri negativi.
La mia previsione:
le truppe della Russia saranno fuori dall’Ucraina più rapidamente di quanto
tempo impiegarono ad abbandonare la Georgia.
*Mike Norman, è un investitore ed economista MMT
Traduzione a cura
di ReteMMT.it.
NOTA di
Pino Cabras per Megachip.
I ragionamenti di Mike
Norman, sebbene sia un economista preziosamente eccentrico rispetto alle
correnti dominanti dei sacerdoti dell'austerity criminale, sono comunque ragionamenti
da economista: in lui prevale lo stupore
e quasi lo scandalo (nel suo caso sprezzante e divertito), quando assiste
all'intimo e contraddittorio intreccio tra economia e politica.
In certi casi però siamo
di fronte a una strategia di potere, non a un modello economico sbagliato. Ai
piani alti del potere si prendono decisioni politiche, con strategie che
possono raggiungere il risultato voluto a scapito dell'efficienza
economicamente più razionale: quando si dice 'costi quel che costi'. Altrimenti non ci sarebbero le guerre, con
i loro sacrifici umani e materiali di massa.
A chi cerca una
soluzione al disastro non basta contrapporre contromisure tecniche (pur
necessarie), di fatto considerando quelle decisioni politiche degli errori di
economia politica. Esportare energia a prezzi in cui prevale l'effetto politico
sarà economicamente idiota, ma serve a determinati disegni. Gli USA con il fracking e lo shale gas sembrano disposti a infliggere una devastazione
ambientale senza precedenti al proprio paese e ai propri vassalli, il tutto per
vincere una scommessa che potrà giocarsi solo nei pochissimi anni in cui quelle
risorse saranno realmente disponibili, come pedine fondamentali da giocare
nella scacchiera della nuova guerra fredda. Obiettivo? Mettere KO la Russia
prima che la sua energia di lungo periodo la renda inespugnabile da un'America
di nuovo a corto di risorse.
La Russia a sua volta
giocherà con altre pedine in una scacchiera che rimane comune.
Lo scenario in cui
l’Occidente «sarebbe in ginocchio in un battibaleno», come dice Norman, si
chiama Apocalisse. Neanche a Putin conviene. A nessuno conviene. Ciò detto,
qualsiasi riforma monetaria, in Russia come ovunque, farà bene a dare un ruolo
alla MMT e a qualsiasi fioritura di pensiero economico razionale. La questione
si pone ormai come un tema di sopravvivenza per centinaia di milioni di
individui, intere nazioni e classi sociali che rischiano di essere travolte dal
moltiplicarsi degli shock e degli esperimenti finanziari delle élites.
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