di Francesco
Carraro.
Avviso ai naviganti. Questo è un messaggio
per chi è iscritto, a sua insaputa, al Partito
Ipnocratico di Massa. Per appurare se hai la tessera, controlla se sei
sotto ipnosi senza saperlo. Osserva i sintomi.
Hai intenzione di votare Pd alle prossime
elezioni Europee (o uno qualsiasi dei partiti del nuovo arco costituzionale del
sonno, Forza Italia e Nuovo Centro Destra compresi)?
Hai preso parte alle primarie democratiche?
Sei iscritto a un club Forza Silvio?
Sei convinto che Renzi sia l’ultima (buona)
occasione per l’Italia di uscire dal pantano?
Se hai risposto di sì ad almeno una delle
precedenti domande la diagnosi è confermata. Ciò che stai per leggere potrebbe
svegliarti per cui prosegui solo se ti consideri pronto. Anzi, leggi lo stesso.
Alla fine del pezzo ti riaddormenterò di nuovo e non ricorderai più nulla.
Qualcuno ha detto che è meglio illudersi da ignoranti che disperarsi da
consapevoli, quindi, forse, dormire è la ricetta giusta.
Ecco un buon vademecum da portarsi in cabina elettorale.
L’Unione
Europea è una costruzione intrinsecamente anti democratica. Nessuno dei suoi
organi muniti di prerogative sovrane è elettivo. Non la Commissione europea che
ha il potere di iniziativa legislativa cioè di proporre le leggi che tu
subirai. Non il Consiglio Europeo che definisce orientamenti e priorità
generali della Ue. Non il Consiglio dell’Unione Europea che approva le leggi
che la Commissione fa e a cui tu obbedisci.
C’è il Parlamento, obietterai, da
europeista dormiente quale sei. Certo, ma non ha funzioni legislative e non ha
alcun reale potere a parte fungere da foglia di fico, ogni cinque anni, per far
credere ai cittadini di contare ancora qualcosa con la farsa delle elezioni.
Ma il lato
veramente liberticida di tutta la faccenda è la composizione della Commissione.
E’ l’organo più potente, fa le leggi, gestisce il bilancio, vigila
sull’applicazione del diritto comunitario, bacchetta gli stati membri se non
fanno i compiti per casa, può infliggergli sanzioni e le sue decisioni sono
vincolanti (en passant, rappresenta pure l’Europa nel mondo). Tu, europeista
addormentato nel bosco, oltre a non sapere che la Commissione non è elettiva (i tuoi leader si sono
sempre dimenticati di dirtelo) non sai neppure da quanti membri sia composta
questa nomenklatura. Ventotto.
Incredibile vero? Meno di trenta persone
non elette che fanno e disfano le sorti di trecento milioni di persone.
Non è finita. La Commissione si riunisce
una volta alla settimana, le sue riunioni non sono pubbliche e le sue decisioni
hanno carattere riservato.
I piccoli chimici che si son dilettati a
generare in provetta la Ue ne han fatte anche di peggio.
Tipo concepire un sistema che privava gli stati sovrani di una loro banca con cui fare
politiche sociali tramite la spesa pubblica e attribuirne le funzioni a una
banca centrale che non può rifornire di denaro gli stati. Geniale, non
trovi? E gli stati son diventati succubi dei mercati. Et voilà monsieur lo
spread!
Così facendo han violato una caterva di articoli di quella costituzione per la quale i tuoi nonni son morti in montagna. Dal
primo (per cui la sovranità appartiene al popolo) al trentottesimo (tutela dei
lavoratori) al quarantunesimo (per cui l’attività economica non può svolgersi
in contrasto con l’utilità sociale). Benvenuto nel futuro, dove vigono regole diametralmente opposte: competitività, flessibilità, mercati,
in primis, poi, se resta tempo e spazio, politica e democrazia.
Ora, lo so bene, caro elettore del P.I.M., che sembra una roba da regime, ma così da regime che se te l’avessero detto prima
e ad alta voce li avresti appesi a testa in giù da qualche parte.
E infatti lo è, solo che le tue guide te
l’han fatta sotto il naso mentre eri distratto a guardare la telenovela ‘Berlusconi contro Occhetto’ e i sequel ‘Berlusconi contro Rutelli’, ‘Berlusconi contro Veltroni’, ‘Berlusconi contro Bersani’.
Poi, quando l’opera al nero è stata
completata han rottamato tutti i
primattori e le comparse del tragicomico
ventennio che abbiamo alle spalle: destra e sinistra, il partito della
libertà e la classe dirigente del partito democratico, le province e il senato.
Ora che abbiamo trovato il cadavere (la
repubblica democratica e sovrana) non resta che chiedersi se qualcuno è stato
corrivo con l’assassino. Purtroppo, caro elettore del P.I.M., la risposta è
affermativa.
Avevi un pantheon di eroi che si chiamavano
De Gasperi e Togliatti, Dossetti e Nenni, Moro e Berlinguer? Bene, gli epigoni
dei tuoi miti di bambino, quell’accozzaglia di acronimi che la storia ha già
digerito ed evacuato (pds, ds, fi, ppi, ccd, udc, pdl, pd, ncd) sono stati il
cavallo di troia che ti ha portato in casa la Merkel, Barroso e Van Rompuy.
Quindi
significa che c’è un disegno? Certo che sì. La sinistra post comunista e
la destra post democristiana, sostenitrici accorate (e unificate) dell’ingresso
dell’Italia nell’Ue, sono state il grimaldello per consegnare il nostro paese a un futuro tecnocratico, ademocratico,
oligarchico (cioè il presente in cui viviamo).
Vuoi la pistola fumante? Vai a rileggere
il rapporto redatto nel 1975 da Michel
Crouzier, Samuel Huntington e Joi Watanuki per conto della Commissione Trilaterale dove, tra
l’altro, si scriveva:
«Il
funzionamento efficace di un sistema democratico necessita di un livello di
apatia da parte di individui e gruppi. In passato ogni società democratica ha
avuto una popolazione di dimensioni variabili che stava ai margini, che non
partecipava alla politica. Ciò è intrinsecamente anti-democratico, ma è stato
anche uno dei fattori che ha permesso alla democrazia di funzionare bene. (…)
Curare la democrazia con ancor più democrazia è come aggiungere benzina al
fuoco».
Adesso andiamo a citare alcuni dei padri
nobili de sinistra e de destra che preconizzarono il sol dell’avvenire da cui
ora ti ritrovi ustionato. Jean Claude
Juncker (ex presidente dell’Eurogruppo), il 21 dicembre 1999, a Der Spiegel, sul modus operandi della Commissione Europea:
«Prendiamo
una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere cosa
succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la maggior parte della
gente non capisce niente di cosa é stato deciso, andiamo avanti passo dopo
passo fino al punto di non ritorno».
Romano
Prodi,
il 4 dicembre 2001, al Financial Times:
«Sono
sicuro che l’euro ci costringerà a introdurre un nuovo insieme di strumenti di
politica economica. Proporli adesso è politicamente impossibile, ma un bel
giorno ci sarà una crisi e si creeranno i nuovi strumenti».
Jacques
Attali
(uno dei padri fondatori dell’Unione Europea e dei trattati europei), il 24
gennaio 2011, all’università partecipativa:
«Abbiamo
minuziosamente “dimenticato” di includere l’articolo per uscire da Maastricht.
In primo luogo, tutti coloro, e io ho il privilegio di averne fatto parte, che
hanno partecipato alla stesura delle prime bozze del trattato di Maastricht,
hanno… o meglio ci siamo incoraggiati a fare in modo che uscirne sia
impossibile. Abbiamo attentamente “dimenticato” di scrivere l’articolo che
permetta di uscirne. Non è stato molto democratico, naturalmente, ma è stata
un’ottima garanzia per rendere le cose più difficili, per costringerci ad
andare avanti».
Helmuth
Kohl,
il 9 aprile 2013, al Telegraph
sull’ingresso nell’euro da parte della Germania:
«Sapevo
che non avrei mai potuto vincere un referendum in Germania. Avremmo perso il
referendum sull’introduzione dell’euro. Questo è abbastanza chiaro. Avrei perso
sette a tre. Nel caso dell’euro, sono stato come un dittatore».
Ecco, caro elettore del Partito Ipnocratico
di Massa, chi sono i paladini cui darai, tra poco, il tuo voto.
Ora che lo sai, rilassati, inspira, espira,
inspira, espira, inspira, espira.
Tutto ciò che hai letto è solo un brutto
sogno.
Conta da ventuno a zero, piano piano. Ninna
nanna ninna oh, questo Mostro a chi lo do? Leggi i manifesti del Pd, ascolta un
sermone di Renzi, sparati un monito di Napolitano. Fatto. Ora puoi tornare a
dormire.
Francesco Carraro www.avvocatocarraro.it
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