Tg3 del 25 settembre, l'ennesimo servizio di Giovanna Botteri. Alla giornalista del Tg3 viene riservato un ruolo bizzarro: essere di fatto non la corrispondente da New York, ma dal Resto del Mondo, comunque via New York.
Quel che accade nel pianeta appare o scompare nelle sue cronache secondo il suo arbitrio (o secondo l'arbitrio di chi le passa le carte nella sua sede).
Fare o non fare certi collegamenti fra i diversi fatti conferisce alla giornalista un potere enorme: i fatti esistono anche senza di lei, ma la conoscenza dei fatti e i loro collegamenti reciproci esistono solo se lei li racconta. E lei non li racconta. Riferisce solo un punto di vista, quello della CIA, l’organizzazione più attenta alla qualità del giornalismo occidentale.
Ieri parlava di Aleppo. In questi giorni c’è un’offensiva del governo siriano per liberare la seconda città della Siria dalla morsa delle formazioni jihadiste alleate delle potenze NATO, che per lunghi anni l’hanno parzialmente occupata e per il resto assediata. I tanti morti di questa battaglia sono solo gli ultimi di una vicenda pluriennale, su cui Botteri ha taciuto. La corrispondente non entra nemmeno nei labirinti della vicenda. Per lei, come per tutti gli sponsor delle formazioni jihadiste, i russi hanno “rotto la tregua” e stanno compiendo niente meno che un “genocidio”.
Non sto a ricordare che la tregua l’ha rotta l’attacco aereo statunitense di Deir ez-Zor (che ha massacrato la guarnigione siriana che resisteva all'ISIS e si è accompagnato a una puntualissima offensiva della stessa ISIS, e su cui Botteri non ha detto né ai né bai). Né sto a ricordare quanto si abusi della parola genocidio per patrocinare la propaganda di una parte in guerra e ‘hitlerizzare’ il nemico (un trucco criminale che funziona sempre).
Attiro invece l’attenzione sul collegamento che Giovanna Botteri – colpevolmente – non fa né oserà mai fare. Mentre le grandi potenze occidentali stigmatizzano le perdite di vittime civili in Siria e le attribuiscono ad Assad e a Putin, in questi giorni quelle stesse potenze battono ogni record nel fornire armi di ogni tipo all’Arabia Saudita, cioè il principale finanziatore e fornitore di ISIS e simili. È quella stessa Arabia Saudita che sta anche bombardando selvaggiamente la popolazione civile dello Yemen, proprio in queste ore, come fa da due anni in qua. Da quando il premio Nobel della pace Barack Obama è alla Casa Bianca, gli USA hanno dato all’Arabia Saudita la bellezza di 115 miliardi in armamenti, cui si aggiungono le forniture di bombe sardo-tedesche che partono dall’aeroporto a 10 km da casa mia.
Decine di migliaia di morti e milioni di senzatetto non scandalizzano le potenze che aiutano i massacratori. E perciò non scandalizzano Giovanna Botteri, che non ne parla, impedendo a milioni di persone di avere una visione completa del quadro.
Fino a prova contraria, lo stipendio a Giovanna Botteri lo paghiamo noi, non la CIA. E allora, perché ci propone soltanto il punto di vista della CIA?
Mi dicono che faccio domande ingenue. Ma preferirei che le sue veline venissero lette direttamente da un funzionario della CIA. Disintermediare per risparmiare.
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