11 settembre 2014

11/9, ecco 44 documenti di controprove


Ecco alcuni significativi estratti del comunicato stampa firmato da David Ray Griffin a nome del Consensus911 Panel, che illustra l’ultima serie di risultati della contro-indagine sull’11 settembre. 
[da Megachip]



E’ vero che non sono state trovate le quattro scatole nere degli aerei che colpirono il World Trade Center? Ci sono funzionari che contestano la versione ufficiale. Pompieri che lavorarono a Ground Zero nell’ottobre 2001 affermano di aver trovato tre su quattro di quelle scatole indistruttibili. Il direttore della FEMA dello Stato di New York aveva affermato il contrario, e ciò fu confermato dai tecnici che ne cercavano le radio frequenze.

Queste e altre informazioni sono state rese pubbliche dai 24 membri del 9/11 Consensus Panel, che ha prodotto, negli ultimi tre anni, ben 44 documenti (vedi: Consensus Points), accuratamente verificati, che respingono le conclusioni ufficiali concernenti gli eventi dell’11 settembre 2001.

Nessuno dei 19 dirottatori musulmani, che si dice siano entrati in possesso degli aerei, irrompendo nelle cabine di pilotaggio (cosa di cui non esiste prova, né documentazione) fu tuttavia in condizione di penetrare nel sistema di individuazione di un dirottamento presente negli aerei (vedi: “squawked” the 7500 hijack code.)
Né esiste alcuna prova che la perdita dei segnali radar (che rese difficile l’intercettazione degli aerei da parte del NORAD) avvenne perché i presunti dirottatori poterono disconnettere i transponder  (cfr. cockpit transponders).

L’assenza di prove al riguardo è confermata dal fatto che le procedure tradizionali del NORAD per l’intercettazione di aerei che avessero deviato dal corso prestabilito, o avessero perduto i contatti radar e radio, non furono seguite proprio nella giornata dell’11 settembre.
Stranamente, il comandante in capo del NORAD, Generale Ralph Eberhart, aveva programmato per la mattina del 9/11 un numero senza precedenti di esercitazioni militari aeree, che coinvolsero la gran parte delle forze aeronautiche statunitensi.
Dopo essere stato informato degli attacchi reali in corso, Eberhart mise in atto attività incongruenti e decisioni senza senso che causarono ritardi, poi rivelatisi decisivi e che provocarono la tremenda assenza di una risposta militare.
La sua spiegazione di tali ritardi, pubblicata nella successione temporale del NORAD il 18 settembre 2001, fu rovesciata quando testimoniò di fronte alla Commissione ufficiale nel 2003.

Ulteriori questioni nascono esaminando il comportamento del sindaco di New York, Rudolph Giuliani (cfr. Point MC-10:  The Activities of NYC Mayor Giuliani on September 11, 2001.”). Giuliani dichiarò quella stessa mattina durante un’intervista a Peter Jennings della ABC che era stato messo in guardia  – mentre si trovava assieme al suo team di emergenza presso l’edificio al numero 75 di Barclay Street, dove aveva installato il quartier generale provvisorio dopo che le Twin Towers erano state colpite – che il WTC era destinato a collassare. Giuliani non informò gli altri di questa comunicazione. Come egli potesse sapere che le Torri Gemelle stavano per crollare e perché egli non la rese nota richiede un’inchiesta severa da condursi sotto giuramento.

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Il Panel del 9/11 Consensus è composto da membri effettivi e membri onorari, e recentemente si è aggiunto a questi ultimi William Binney, uno dei massimi funzionari della NSA e aspro critico dei risultati dell’inchiesta ufficiale sull’11 settembre.




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