Recensione di "Calmino" apparsa su Luogocomune.net il 15 marzo 2008.
La mole di argomenti e di questioni tecniche relative agli eventi dell’11 settembre 2001 è poderosa e virtualmente inesauribile, per quanto ampiamente dibattuta da ricercatori indipendenti.
Il funzionario di una banca d'affari Pino Cabras riassume e ne espone le più impotanti in questo volume appena pubblicato dalla neonata casa editrice Aìsara: esamina le omissioni, le menzogne e le contraddizioni della Commissione, le questioni tecniche relative ai crolli di WTC1, WTC2 e WTC7 (meno approfondite quelle sull’impatto al Pentagono), le rivelazioni di Larry Silverstein e dei primi soccorritori, le incongruenze intorno ai 19 dirottatori, il rebus irrisolto delle liste passeggeri, le aporie e le circostanze inquietanti riepilogate nel brillante capitolo “Zibaldone di coincidenze impossibili”.
Questioni non inedite per chi già approfondito la materia, ma perlopiù ignorate dalla gran massa dei cittadini del mondo indottrinata dal mainstream massmediatico.
L’autore, laureato in Scienze Politiche e dal 2005 membro del Comitato misto paritetico della Sardegna sulle servitù militari, non si ferma tuttavia alla materia strettamente legata agli eventi di quel giorno: ricostruisce gli antefatti, esplora i retroscena e i trascorsi, illustra il terreno nel quale è maturato il PNAC, la formazione dei teocon, l’humus nel quale sarebbero state incubate “le strategie per una guerra mondiale” del titolo, che hanno avuto suggello in quella fatidica data.
Cabras analizza poi tutti i segmenti funzionali al controllo del follow-up degli eventi scatenati dall’11 settembre e privilegia alcuni filoni forse meno esplorati: il consolidarsi del corpus giuridico da “Stato d’eccezione” all’interno dell’ordinamento statunitense, sempre più inquinato da fondamenti e pretesti normativi per svolte golpiste, le tecniche di manipolazione di alcune agenzie di disinformazione, prima fra tutte il MEMRI, il ruolo delle esercitazioni militari come leve esecutive per i grandi attentati del 2001 in USA e del 2005 in Gran Bretagna.
Infine si sofferma sul fatto, supportato da parecchi riferimenti, che a Mosca avessero compreso subito come l’11 settembre fosse frutto di una lotta interna all’establishment USA, una lotta non ancora conclusa, che arriva fino all’assassinio di Benazir Bhutto e all’altolà delle agenzie di spionaggio che scongiura, almeno per ora, un attacco all’Iran.
Un manuale ricco di citazioni, fonti e riferimenti, che va ad aggiungersi alla già nutrita schiera di volumi e ricerche affini.
Un ulteriore strumento che può aiutare qualcuno ad aprire gli occhi e a non trovarsi inerme di fronte al cupo panorama mondiale ben riassunto dalla prima epigrafe del libro, tratta da “1984” di George Orwell:
“L’atmosfera sociale è quella di una città assediata... E allo stesso tempo la consapevolezza di essere in guerra, e perciò in pericolo, fa sì che il trasferimento di tutto il potere a una piccola casta sembri la naturale, inevitabile condizione di sopravvivenza.”
“Calmino”
15 marzo 2008
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