di Aldo Giannuli.
In questi giorni si sta discutendo di un progetto di sostanziale modifica dell’assetto giuridico e sostanziale della Banca d ‘Italia.
Nei prossimi giorni pubblicherò un mio intervento sul tema, intanto vi segnalo la lettera che il Prof. Gianfranco d'Atri ha inviato a diverse personalità e senatori chiedendo di fermare il decreto.
Al VP della commissione Finanze del Senato
Repubblica Italiana dell ‘ Unione Europea
Senatore Francesco Molinari
E per suo tramite ai membri del Senato
Repubblica Italiana dell ‘ Unione Europea
Senatore Francesco Molinari
E per suo tramite ai membri del Senato
Gent.mi Senatori
Domani otto riprenderà la discussione
del Decreto legge che prevede, fra l'altro, una sostanziale modifica
dell’assetto giuridico e sostanziale della Banca d'Italia. Le obiezioni
a tale provvedimento sono state solo parzialmente presentate alla
Vostra attenzione e i tempi imposti - inclusa una assemblea
straordinaria della BdIt alla vigilia di Natale - non hanno sicuramente
consentito il formarsi della necessaria consapevolezza delle
conseguenze.
Le valutazioni, non politiche ma
tecniche, sono state espresse da economisti e studiosi di diversa
estrazione: esse vanno da specifiche critiche procedimentali a
osservazioni di natura funzionale, da riflessioni sulla cessione di
potestà a rilievi circa la alienazione di un patrimonio (fra cui le
riserve auree). Nessuna voce favorevole è apparsa sui media, salvo
alcuni comunicati stampa che evidenziano la “rafforzata
indipendenza”(sic!).
Lo stesso Governatore della BCE, Draghi,
ha lamentato che il Governo abbia richiesto un parere ed abbia, poi,
proceduto senza attenderlo e, questo parere - ora disponibile - contiene
implicite riserve e solo auspici che i provvedimenti conseguenti siano
in linea con le norme (non pronunciandosi ,ad esempio , sull’aiuto di
Stato alle aziende bancarie e assicurative interessate dalla
rivalutazione).
E’ opportuno sottolineare che, pur
essendo stata nominata (peraltro da BdIt e non dal governo o dal
parlamento) una commissione di “esperti”, nessun parere è mai stato a
Voi presentato ed in effetti la documentazione agli atti del Senato
precisa il mero ruolo di consulenti dei nominati Gallo, Papademos e
Sironi, i quali non hanno ritenuto opportuno firmare e sottoscrivere
quanto rappresentato ed utilizzato come base per il DL.
D’altra parte nessuna seria perizia
relativa ad un ente con all’attivo beni patrimoniali per oltre
100miliardi di euro (e posizioni peculiari, quale la riserva aurea ed il
signoraggio) sarebbe, normalmente, realizzata in poche settimane da tre
persone e consisterebbe in un documento di 4 pagine!
Se le Vostre opinioni possono essere
discordanti circa il ruolo e le funzioni di Banca d Italia, ovvero circa
le modalità di utilizzo delle riserve auree, non possono però essere
discordanti sulla eccessiva fretta e limitato approfondimento del tema
in rapporto alle conseguenze.
Qualsiasi siano le motivazioni che Vi
inducono a sostenere o meno il governo nella sua azione ordinaria, i
cittadini italiani, che hanno avuto modo di conoscere cosa si sta
prospettando a loro danno, Vi invitano a rinviare ogni deliberazione
circa la rivalutazione, non accettando la prevaricazione di un eventuale
voto di fiducia.
Prof. Gianfranco d'Atri.
(La Redazione di Megachip ha aggiunto l'editing in grassetto e in corsivo).
Ripreso da Megachip:
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=94869&typeb=0&Quanta-fretta-sulla-Banca-d-Italia.
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=94869&typeb=0&Quanta-fretta-sulla-Banca-d-Italia.
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