Era
il 2001: la serie di telefilm “The Agency”, della CBS -
con l'aiuto della CIA - aveva già scritto prima sia lo scenario
dell’11/9 sia gli attacchi all'antrace
di
Shoestring 9/11.
The
Agency, un’importante serie di telefilm della CBS sulla CIA che
si iniziò a trasmettere alla fine di settembre del 2001, era
caratterizzata da trame ricche di notevoli analogie con gli attentati
dell'11/9 e con gli attacchi all’antrace che si sono verificati
negli USA subito dopo. Uno dei produttori esecutivi della serie ha
affermato che i paralleli erano così evidenti che «le persone mi
chiedono: 'Stiamo mostrando i cattivi della nostra
sceneggiatura?'», Perché «sembrano essere una sorta di
seguito, in qualche maniera, delle cose che stiamo facendo.» [1]
Risulta
significativo che queste storie siano state scritte prima dell'11
settembre, e che i telefilm furono realizzati godendo di una vasta
assistenza da parte della CIA. Alcune delle trame della serie, tra
cui quelle che assomigliavano all’11/9 e agli attacchi all'antrace,
furono in effetti suggerite a uno degli sceneggiatori da parte della
CIA. [2]
Gli
articoli pubblicati intorno al periodo in cui The Agency andò
in onda notarono la somiglianza tra le trame della serie e gli
orribili eventi che avevano avuto luogo negli USA. Nessuno ha
suggerito, tuttavia, che questa somiglianza possa essere stata un
risultato determinato da persone che avevano una conoscenza
anticipata degli attentati terroristici che colpirono l'America negli
ultimi mesi del 2001. Ma sicuramente abbiamo bisogno di guardare più
da vicino e considerare se per caso alcuni individui, forse
dipendenti della CIA, abbiano effettivamente saputo di questi
attacchi in anticipo e se -per ragioni ancora sconosciute –
volessero che degli episodi di The Agency rappresentassero
eventi simili a quello che stava per accadere .
La
Serie è stata realizzata con una vasta ASSISTENZA della CIA
The
Agency era una serie tv in prima serata che raccontava storie di
vita all'interno della CIA e rappresentava degli agenti che
affrontavano i problemi di sicurezza nazionale. [3]
Fra
i cattivi cui gli agenti facevano fronte c’erano terroristi arabi,
spacciatori colombiani, iracheni.
La
serie era animata da attori famosi come Gil Bellows, Will Patton,
Ronny Cox, e Gloria Reuben. [4]
Il
suo principale produttore esecutivo era Wolfgang Petersen, che ha
diretto film di grande successo commerciale tra cui Air Force One
e Nel centro del mirino. [5]
La
CIA fornì un notevole sostegno a The Agency. Esercitava un
controllo preventivo sulle sceneggiature e consentiva ai propri
dipendenti di essere usati come comparse. The Agency è stato
anche il primo programma televisivo a cui è stato consentito di
filmare dentro il quartier generale della CIA a Langley, in Virginia.
[6]
Stava
perfino per esserci una "grande première da red
carpet" per il lancio dell'episodio pilota della serie
presso il quartier generale della CIA la settimana prima che andasse
in onda in TV, il 18 settembre, ma l'evento fu annullato perché la
CIA era occupata a rispondere agli attacchi dell'11 settembre. [7]
SCENEGGIATURE
INEDITE CONTEMPLAVANO DIROTTAMENTI AEREI
Tre
sceneggiature scritte per The Agency risultano particolarmente
degne di nota. Due di queste furono trasformate in episodi, ma una
non fu mai utilizzata.
La
trama che non venne usata era segnata da una sorprendente somiglianza
con gli eventi dell'11 settembre, quando, secondo la versione
ufficiale, Osama bin Laden dirottò quattro aerei statunitensi.
Michael Frost Beckner, il creatore di The Agency, ha rivelato
alla rivista Variety che, quattro mesi prima dell'11/9,
scrisse un episodio «nel quale Bin Laden aveva dirottato tre aerei
USA». La sceneggiatura, tuttavia, «non fu mai completata.» [8]
Un
episodio di The Agency basato su questa trama sarebbe stato
prodotto plausibilmente tra il maggio 2001, quando la sceneggiatura
fu scritta, e l'11 settembre, quando sarebbe diventato
inutilizzabile. Ma Beckner non ha detto perché un tale episodio non
fu mai prodotto.
Beckner
ha rivelato, tuttavia, che alcune sceneggiature per The Agency
gli furono suggerite da Chase Brandon, l'ufficiale di collegamento
della CIA per l'industria dell'intrattenimento (che guarda caso è un
cugino dell'attore da premio Oscar Tommy Lee Jones). [9]
Ma
Beckner non ha precisato se Brandon gli abbia suggerito la trama su
Bin Laden che dirottava tre aerei americani.
L'EPISODIO
PILOTA SCENEGGIAVA UN EVENTO ANALOGO ALL'11/9 IN INGHILTERRA
Anche
l'episodio pilota di The Agency presentava delle similarità
con quanto è successo l'11 settembre. David Clennon, una delle star
della serie, ha commentato che l'episodio era "agghiacciante"
per come prevedeva «un evento del tipo dell'11/9, solo che era
ambientato a Londra.» [10]
La
trama, secondo Beckner, che ha scritto l'episodio, «si basava sul
presupposto che Bin Laden attaccasse l'Occidente e una guerra al
terrorismo rinvigorisse la CIA.» [11]
Il
nome di Osama bin Laden è citato due volte nella puntata. [12]
L’autrice
Tricia Jenkins ha commentato che la tempistica dell’episodio pilota
è stata anche «da brividi», poiché l'episodio era originariamente
previsto in onda «appena due settimane dopo l’11/9,» il 27
settembre 2001. [13]
Nella
puntata, viene rivelato che la CIA ha identificato al-Qa’ida come
una minaccia, e ha scoperto che il gruppo terroristico ha in
programma di realizzare un grandissimo attentato in Europa. Un agente
della CIA che si è infiltrato nel gruppo riesce a fornire
all'Agenzia la data per la quale è pianificato l’attentato, ma
questo obiettivo è a soli tre giorni di distanza. Gli agenti poi
apprendono che i terroristi che intendono colpire con bombe i grandi
magazzini Harrods di Londra: un obiettivo che uno dei personaggi
descrive come «un simbolo internazionale del consumismo». La CIA
condivide le notizie apprese con ufficiali dei servizi segreti
britannici e aiuta a prevenire l'attentato all'ultimo minuto. [14]
Nel
notare «l’inquietante coincidenza di un attacco a un “simbolo
del capitalismo”», Newsday ha sottolineato che l'episodio
«ha inavvertitamente anticipato i dibattiti seguiti agli attentati
[dell’11/9] su quanto debba essere dura e indiscriminata la nostra
risposta ai terroristi, e su che cosa possano fare di più, se lo
possono fare, i nostri operatori dell’intelligence in termini di
autorizzazione ad agire per difesa preventiva. Il telefilm anticipava
anche, almeno allusivamente, la risposta dei sostenitori della CIA…
i quali hanno affermato che le nostre spie non sono riuscite a
individuare gli attentati [dell’11/9] perché avevano le mani
legate dai difensori dei diritti civili che si preoccupano più di
essere 'bravi ragazzi' che di vincere.» [15]
La
messa in onda della puntata pilota il 27 settembre fu annullata in
reazione agli attentati dell'11/9, con un altro episodio di The
Agency che la sostituiva.[16]
Gail
Katz, uno dei produttori esecutivi della serie, commentava intorno a
quel periodo: «La nostra serie sembra essere troppo vicina a quel
che c’è in prima pagina. Troppo così vicina, infatti, da ... non
essere adatta alla visione dei telespettatori» L'episodio pilota
alla fine andò in onda il 1° novembre, con i riferimenti a Osama
bin Laden tutti rimossi. [17]
LA
TRAMA DELL’EPISODIO PILOTA PROVENIVA DALLA CIA.
In
merito alle somiglianze tra le sceneggiature di The Agency e
gli eventi del mondo reale, Bill Harlow, capo portavoce della CIA, ha
sostenuto che non vi era implicata "nessuna magia"
nell’apparente capacità del telefilm di «prevedere i titoli dei
giornali.» Ha asserito che «The Agency semplicemente ha
avuto la fortuna che i titoli dei giornali combaciassero così
ordinatamente con le sue sceneggiature.» Tuttavia, Beckner ha
rivelato che la trama dell'episodio pilota è stata una delle
svariate storie suggeritegli da Chase Brandon, l’ufficiale di
collegamento della CIA per le produzioni di intrattenimento. Quel che
tutto ciò significa, ha sottolineato Tricia Jenkins, è che è stata
«originata dalla CIA.»[18]
Beckner
ha dichiarato di aver scritto l'episodio «oltre un anno prima
dell’11/9», volendo dire presumibilmente intorno all’estate
dell’anno 2000. [19]
Ha
lavorato con Brandon per sviluppare la sceneggiatura, e ha inviato le
prime bozze a Brandon. [20]
«Io
ho fatto alcuni commenti e lui ha fatto alcune modifiche,» ha
affermato Brandon. [21]
Beckner
ha anche precisato che la somiglianza tra la trama dell'episodio
pilota di The Agency e quel che è successo l'11 settembre si
è avuta perché, durante la sua carriera di scrittore, aveva fatto
«tutto un lungo va e vieni con la CIA», e, ha concluso , «la CIA
avrebbe permesso a chiunque, compreso un piccolo scrittore come me,
di sentire che al-Qa’ida e bin Laden erano in procinto di
attaccarci.» [22]
LA
‘CBS’ NON AVEVA IDEA DI BIN
LADEN PRIMA DELL’11/9
Quando
prendiamo in considerazione
le due
sceneggiature
per The
Agency
prima descritte
–
quella
dell’episodio pilota
e la
trama non
utilizzata
sui
tre aerei
americani
che vengono dirottati
-
vale la
pena notare
che,
prima
dell'11 settembre,
la scelta di Osama
bin Laden
e di Al
Qa'ida
per i ruoli dei cattivi
era piuttosto
inconsueta
per
un’importante
serie
televisiva,
dal momento che
sono diventati
molto
noti tra
il
pubblico
soltanto dopo
l’11/9.
Beckner
ha infatti
ricordato
che
quando
presentò per la prima volta
la sua sceneggiatura
per
l'episodio
pilota
alla CBS,
l’emittente non
aveva la minima idea di
bin Laden
né di
Al
Qa'ida.»
In
un'altra occasione,
prima
dell'11 settembre,
la CBS si
rivolse così a
Beckner:
«Questa
roba di
al-Qa'ida,
mi sa che la devi mollare. Nessuno è interessato. Fidati
di noi...»
[23]
Alla
luce della
generale
mancanza di consapevolezza
su
al-Qa'ida
che si riscontrava a quel tempo, pertanto,
sarebbe
sorprendente
che si
trattasse
semplicemente
di una
coincidenza
il fatto che,
prima
dell'11/9,
Beckner
stesse
già scrivendo
sceneggiature
su
attentati
commessi
da Bin
Laden e
dal suo
gruppo
terroristico.
Mentre
due delle sceneggiature di The Agency
avevano somiglianze con quel che è successo l'11 settembre, un'altra
trama è degna di nota perché verteva su un attacco terroristico
pianificato negli USA con l'uso di antrace, e perché, al momento in
cui l'episodio con questa sceneggiatura stava per essere trasmesso,
gli USA erano effettivamente al centro di una serie di attacchi
all'antrace.
L'episodio,
intitolato “A Slight Case of Anthrax”,
(trad.: "Un lieve caso di Antrace"),
si basava sulla storia di un terrorista tedesco che aveva ottenuto il
tipo di antrace che gli Stati Uniti avevano sviluppato e venduto
all'Iraq quando era un alleato.
Il
terrorista ha già commesso un attentato in Belgio con l'antrace. La
CIA scopre la sua identità e trova le prove sul fatto che intende
realizzare il suo prossimo attentato a Washington, utilizzando un
aeroplano - normalmente usato per l'irrorazione dei raccolti - per
spruzzare la malattia mortale. Agenti della CIA poi si precipitano
per fermare l'uomo prima che si muova. [24]
In
origine, si stava per mettere al Qa'ida dietro gli attacchi
all'antrace della finzione. Ma dopo le obiezioni della CBS, la trama
fu modificata in modo da inserire «degli
iracheni che facevano un attentato all'antrace per procura tramite
terroristi tedeschi.»
[25]
L'episodio,
girato nel mese di agosto 2001, era programmato per andare in onda
l'11 ottobre del 2001, ma dovette essere riprogrammato, perché il
Presidente Bush aveva deciso di tenere una conferenza stampa proprio
quella sera. Andò poi in onda il 18 ottobre, ma fu cancellato perché
fu ritenuto sconveniente alla luce degli attacchi all'antrace del
mondo reale che stavano avendo luogo proprio allora. A quel tempo,
l'antrace era stato scoperto in tre stati e nel District
of Columbia; almeno 13 persone avevano
avuto la malattia o erano state esposte a sue spore, e una persona
era morta. [26]
L'episodio
andò finalmente in onda l'8 novembre. [27]
Significativamente,
Michael Frost Beckner, che aveva scritto "A
Slight Case of Anthrax", ha
rivelato che la sceneggiatura dell'episodio fu un'altra delle trame
suggeritegli da Chase Brandon. Questo significa che la sceneggiatura
ebbe origine alla CIA. [28]
Considerando
che le sceneggiature scritte per The
Agency sembrano
aver previsto gli attentati terroristici che hanno effettivamente
avuto luogo negli USA, vale la pena notare che la cooperazione con la
serie da parte della CIA implicava la revisione dei testi. La CIA
quindi avrebbe presumibilmente visto i testi di "A
Slight Case of Anthrax" e
dell'episodio pilota prima che le puntate fossero filmate. Varrebbe
certamente la pena scoprire in che modo l'agenzia avesse reagito a
questi testi. Se la CIA abbia anche visto la sceneggiatura su Osama
bin Laden che si curava del dirottamento di tre aerei americani, e se
del caso come abbia reagito, è cosa ignota.
LA
SERIE FU “PUNTUALE” PERCHÉ IL
PUBBLICO AVEVA BISOGNO DI “UN SENSO DI RASSICURAZIONE”
Il
fatto che un'importante serie TV con sceneggiature sui terroristi e
sugli sforzi della CIA per combatterli fosse pronta ad andare in onda
a poche settimane dsll'11/9, quando il terrorismo era diventato
improvvisamente un'enorme motivo di allarme, sembra una strana
coincidenza.
Quando
ai rappresentanti della stampa fu mostrato l'episodio pilota di The
Agency prima dell'11 settembre, la loro
"grande domanda", secondo Michael Frost Beckner, fu: «Chi
mai vorrebbe fare una serie televisiva sulla CIA?»[29]
A
quel tempo, secondo Tricia Jenkins, «la
CIA stava subendo un logoramento, soffriva gli attacchi del
Congresso, nonché la mancanza di un forte sostegno pubblico.»
Ma, come ha osservato Jenkins, The
Agency successivamente
si è rivelata particolarmente «tempestiva
... sia perché le trame della serie ricalcavano le aperture dei
notiziari, sia perché rispondeva alla necessità della CIA di
deviare le critiche taglienti rivolte all'organizzazione nel periodo
immediatamente successivo all'11/9.»
[30]
Poco
dopo l'11 settembre, Chase Brandon ha similmente commentato che «una
serie come The Agency
non avrebbe potuto essere più tempestiva.»
Questo, affermò, era perché, «proprio
ora, il pubblico americano ha bisogno di un
senso di rassicurazione».
[31]
In
effetti, la CBS trasmise dei messaggi promozionali per lanciare la
serie, nei quali la voce fuori campo dichiarava: «Ora,
più che mai, l'America ha bisogno degli oscuri eroi di The
Agency.»
[32]
Brandon
ha aggiunto che, come cosenguenza degli attentati dell'11/9, «Tutta
la nostra coscienza nazionale sta per cambiare, e credo che un film o
un episodio TV sull'agenzia che siano responsabili , persino uno che
intrecci elementi di terrorismo nella trama, possa mostrare la
dimensione di ciò che è in gioco.»
[33]
Una
questione da considerare è se sia stata solo una coincidenza che The
Agency fosse pronto per essere
trasmesso appena dopo l'11 settembre, quando il pubblico americano
aveva bisogno di imparare «la
dimensione di ciò che è in gioco»
e di avere «un
senso di rassicurazione».
O se la scansione temporale della serie possa essere capitata in quel
modo perché alcune persone che si trovavano in posizioni che
consentivano loro di influenzare quali programmi far produrre a una
rete televisiva sapevano già dell'11/9 e della "guerra al
terrore" che quell'evento avrebbe innescato? Essi pertanto
volevano programmi già fatti che sarebbero stati immediatamente
pronti per adattarsi alla nuova realtà che sarebbe emersa dopo l'11
settembre.
LE
SCENEGGIATURE INDICAVANO UNA CONOSCENZA PRECEDENTE DEGLI ATTENTATI
TERRORISTICI
Allo
stesso modo, potrebbe darsi che la somiglianza di alcune delle trame
di The Agency con l'11/9 e con gli attacchi all'antrace negli
USA sia stata determinata da persone che sapevano già prima di
questi eventi?
La
CNN ha suggerito che la somiglianza era dovuta al fatto che
produttori e sceneggiatori di The Agency
«leggono
i manuali dell'intelligence, estrapolano da casi reali della CIA, e
conferiscono a lungo con il consulente della serie, l'agente
operativo in pensione [della CIA] Bazzel Baz».
[34]
Tuttavia,
Michael Frost Beckner ha rivelato che queste sceneggiature gli sono
state suggerite dalla CIA, attraverso il suo ufficiale di
collegamento per l'industria dell'intrattenimento. Ciò indica
sicuramente che alcune persone in seno alla CIA avevano una
consoscenza anticipata dell'11/9 e degli attacchi all'antrace.
Questo
problema dovrebbe chiaramente essere esaminato nell'ambito di una
nuova inchiesta sull'11/9. Una tale indagine avrebbe bisogno di
scoprire che cosa si sapesse già, e chi lo sapesse.
NOTE
[1] Lauren Hunter, "'The Agency' Finds Art a Little Too Close to Reality." CNN, October 31, 2001.
[1] Lauren Hunter, "'The Agency' Finds Art a Little Too Close to Reality." CNN, October 31, 2001.
[2]
Tricia Jenkins, The
CIA in Hollywood: How the Agency Shapes Film and Television.
Austin, TX: University of Texas Press, 2012, pp. 55, 65-66.
[3] Elaine Sciolino, "Cameras Are Being Turned on a Once-Shy Spy Agency." New York Times, May 6, 2001; John Patterson, "The Caring, Sharing CIA." The Guardian, October 5, 2001.
[4] Duncan Campbell, "Hollywood Helps CIA Come in From the Cold." The Guardian, September 6, 2001; Julie Salamon, "Two New Spy Series at Unexpected Risk." New York Times, September 29, 2001.
[5] Ed Bark, "CBS' 'The Agency' Skips Terror-Themed Episode." Dallas Morning News, September 27, 2001.
[6] Philip Taubman, "Making Over the Central Intelligence Agency." New York Times, August 26, 2001; Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 56.
[7] Brooks Boliek, "CIA Calls off 'Agency' Plan." Hollywood Reporter, September 17, 2001; Ed Rampell, "Hollywood's Year of Living Clandestinely." CounterPunch, May 2013.
[8] Army Archerd, "Art Imitates Life, Sort Of." Variety, November 20, 2001.
[9] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, pp. 65-66.
[10] Ed Rampell, "Hollywood's Year of Living Clandestinely."
[11] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 66.
[12] Ed Bark, "CBS' 'The Agency' Skips Terror-Themed Episode."
[13] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 63.
[14] Julie Salamon, "Two New Spy Series at Unexpected Risk"; Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, pp. 62-63; Ed Rampell, "Hollywood's Year of Living Clandestinely."
[15] Noel Holston, "Three New Spy-Themed Series Also May End up Victims of the Terrorist Attacks on the World Trade Center and Pentagon." Newsday, September 22, 2001.
[16] Julie Salamon, "Two New Spy Series at Unexpected Risk."
[17] "Reworked Agency Pilot to Air Nov. 1 on CBS." South Florida Sun Sentinel, October 25, 2001; Lauren Hunter, "'The Agency' Finds Art a Little Too Close to Reality."
[18] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, pp. 66-67.
[19] "Critical Issues in Writing About Bioterrorism." Hollywood, Health & Society, April 2, 2002.
[20] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 56.
[21] Duncan Campbell, "Hollywood Helps CIA Come in From the Cold."
[22] "Critical Issues in Writing About Bioterrorism."
[23] Ibid.
[24] Eric Deggans, "Leave Attacks' Aftermath to Real Life." St. Petersburg Times, October 29, 2001; Bridget Byrne, "'Anthrax' Shows up for Sweeps." E! Online, November 2, 2001; Stephen M. Silverman, "Fictional Anthrax Hits 'The Agency.'" People, November 6, 2001; Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 68.
[25] "Critical Issues in Writing About Bioterrorism."
[26] "CBS Pulls Anthrax Episode of CIA Drama 'The Agency.'" Associated Press, October 17, 2001; Bridget Byrne, "'Anthrax' Shows up for Sweeps."
[27] Stephen M. Silverman, "Fictional Anthrax Hits 'The Agency.'"
[28] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 66.
[29] Bernard Weinraub, "The Moods They Are a'Changing in Films; Terrorism is Making Government Look Good." New York Times, October 10, 2001.
[30] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, pp. 55, 61.
[31] Patrick Goldstein, "The CIA Spins Itself." Los Angeles Times, September 29, 2001.
[32] Brian Lowry, "TV Viewers Flock to What is Familiar." Los Angeles Times, October 2, 2001.
[33] Patrick Goldstein, "The CIA Spins Itself."
[34] Lauren Hunter, "'The Agency' Finds Art a Little Too Close to Reality."
[3] Elaine Sciolino, "Cameras Are Being Turned on a Once-Shy Spy Agency." New York Times, May 6, 2001; John Patterson, "The Caring, Sharing CIA." The Guardian, October 5, 2001.
[4] Duncan Campbell, "Hollywood Helps CIA Come in From the Cold." The Guardian, September 6, 2001; Julie Salamon, "Two New Spy Series at Unexpected Risk." New York Times, September 29, 2001.
[5] Ed Bark, "CBS' 'The Agency' Skips Terror-Themed Episode." Dallas Morning News, September 27, 2001.
[6] Philip Taubman, "Making Over the Central Intelligence Agency." New York Times, August 26, 2001; Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 56.
[7] Brooks Boliek, "CIA Calls off 'Agency' Plan." Hollywood Reporter, September 17, 2001; Ed Rampell, "Hollywood's Year of Living Clandestinely." CounterPunch, May 2013.
[8] Army Archerd, "Art Imitates Life, Sort Of." Variety, November 20, 2001.
[9] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, pp. 65-66.
[10] Ed Rampell, "Hollywood's Year of Living Clandestinely."
[11] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 66.
[12] Ed Bark, "CBS' 'The Agency' Skips Terror-Themed Episode."
[13] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 63.
[14] Julie Salamon, "Two New Spy Series at Unexpected Risk"; Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, pp. 62-63; Ed Rampell, "Hollywood's Year of Living Clandestinely."
[15] Noel Holston, "Three New Spy-Themed Series Also May End up Victims of the Terrorist Attacks on the World Trade Center and Pentagon." Newsday, September 22, 2001.
[16] Julie Salamon, "Two New Spy Series at Unexpected Risk."
[17] "Reworked Agency Pilot to Air Nov. 1 on CBS." South Florida Sun Sentinel, October 25, 2001; Lauren Hunter, "'The Agency' Finds Art a Little Too Close to Reality."
[18] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, pp. 66-67.
[19] "Critical Issues in Writing About Bioterrorism." Hollywood, Health & Society, April 2, 2002.
[20] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 56.
[21] Duncan Campbell, "Hollywood Helps CIA Come in From the Cold."
[22] "Critical Issues in Writing About Bioterrorism."
[23] Ibid.
[24] Eric Deggans, "Leave Attacks' Aftermath to Real Life." St. Petersburg Times, October 29, 2001; Bridget Byrne, "'Anthrax' Shows up for Sweeps." E! Online, November 2, 2001; Stephen M. Silverman, "Fictional Anthrax Hits 'The Agency.'" People, November 6, 2001; Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 68.
[25] "Critical Issues in Writing About Bioterrorism."
[26] "CBS Pulls Anthrax Episode of CIA Drama 'The Agency.'" Associated Press, October 17, 2001; Bridget Byrne, "'Anthrax' Shows up for Sweeps."
[27] Stephen M. Silverman, "Fictional Anthrax Hits 'The Agency.'"
[28] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, p. 66.
[29] Bernard Weinraub, "The Moods They Are a'Changing in Films; Terrorism is Making Government Look Good." New York Times, October 10, 2001.
[30] Tricia Jenkins, The CIA in Hollywood, pp. 55, 61.
[31] Patrick Goldstein, "The CIA Spins Itself." Los Angeles Times, September 29, 2001.
[32] Brian Lowry, "TV Viewers Flock to What is Familiar." Los Angeles Times, October 2, 2001.
[33] Patrick Goldstein, "The CIA Spins Itself."
[34] Lauren Hunter, "'The Agency' Finds Art a Little Too Close to Reality."
NOTA
DI PINO CABRAS
Le
opere di fiction statunitense che hanno anticipato gli attentati
dell'11 settembre e dintorni non si fermano in effetti a quelle
citate in questo articolo. Di queste inquietanti "coincidenze"
si era parlato già nel libro di Roberto Quaglia "Il
mito dell'11 settembre"
(Ponsinmor, 2007, www.mito11settembre.it)
ove si leggeva di un altro episodio pilota, quello della serie The
Lone Gunman
(un telefilm spin-off di X-Files)
- realizzato sempre nel fatidico 2001, a gennaio - nel quale alcuni
alti papaveri del Pentagono complottavano di schiantare aerei civili
contro le Torri Gemelle per ottenere un aumento di fondi.
Nel
libro di Quaglia si riportava anche il caso del film "Anthrax"
(www.imdb.com/title/tt0250214)
realizzato subito prima dei notori attacchi all'antrace del 2001, che
investigazioni successive hanno dimostrato essere stato interamente
"made in USA" (ad opera dell'immancabile scienziato pazzo,
provvidenzialmente suicidatosi al momento opportuno).
Usciva
nelle sale nell'estate del 2001 anche il film Pearl Harbor, un
kolossal da 135 milioni di dollari, per rinfrescare e ristrutturare
su larga scala la memoria delle nuove generazioni rispetto al primo
grande shock statunitense, quello del 1941, quando la nazione fu
chiamata alla guerra contro un nemico che attaccava all'improvviso.
Il film fu ampiamente sponsorizzato dal Pentagono, che offrì un
enorme sostegno logistico.
Le
rivelazioni dell'articolo qui riportato non fanno che rendere più
surreale ancora il quadro che ci viene presentato. La straordinaria
capacità di Hollywood di "predire" catastrofi ed attentati
che di lì a poco si consumano proprio come narrato è davvero
difficile da inquadrarsi in una logica di fortuite coincidenze.
Nel
grande show che unisce informazione e intrattenimento c'è la
sistematicità, la ripetitività. Ne parlo assieme a Giulietto Chiesa
nel nostro BarackObush: «Senza queste
non c'è la necessaria "sedimentazione" di pensieri e,
soprattutto, di immagini. Una volta che si è riusciti a far
"sedimentare" nelle menti la propria narrazione del mondo
(di quel problema in particolare) risulta allora più facile
risvegliarla. Allora essa riappare obbediente, sollecitata da
associazioni mentali che sono state accuratamente predisposte in
anticipo. Ben sopra gli opinion makers, ci sono i creatori
degli “états d’esprit”, le mentalità generali».
Roberto
Quaglia, nel suo libro sull'11/9 ricorda anche un altro elemento: «la
fantascienza ci viene ancora una volta in aiuto, proponendoci
un'interpretazione alternativa di un certo fascino e suggestione, ed
è quella della Plausible Deniability (smentibilità
plausibile): non so se avete presente la serie televisiva Stargate,
quella dove c'è il "gate" che permette di viaggiare nella
Galassia, ed è un progetto militare tenuto segretissimo. In un
episodio accade che per una fuga di informazioni viene iniziata la
produzione di un telefilm di fantascienza basato sul programma
Stargate. Uno si aspetterebbe che i militari facessero in modo di
boicottarlo e mettere tutto a tacere, invece lo lasciano stare, per
il principio della Plausible Deniability: da quel momento in
poi, qualunque fuga di notizie ci fosse stata dal progetto Stargate
avrebbe potuto essere facilmente ridicolizzata affermando che era
presa dal telefilm di fantascienza.»
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