di Pino Cabras - da Megachip.
Ha ragione Beppe Grillo a denunciare il silenzio di partiti e istituzioni rispetto alle gravissime intrusioni informatiche nella vita privata dei parlamentari Cinquestelle. Chi non stette in silenzio in tempi non sospetti fu Giulietto Chiesa. A risentire oggi il suo videoeditoriale del 27 febbraio, all’indomani del clamoroso successo elettorale delle liste di Grillo, vengono i brividi:
«Si può star sicuri che, per ognuno degli oltre centosessanta deputati e senatori dell’opposizione, si stanno già compilando i dossier: i servizi segreti sono lì per quello, non penseremo mica che se ne staranno con le mani in mano. Si scava e si scaverà nelle loro vite, si cercheranno le loro magagne, per poi “spenderle” prima o dopo nella melma degli intrighi di Palazzo».
La
prima ad essere colpita è stata Giulia Sarti, 26 anni, uno dei nomi in
corsa per la presidenza del Copasir, il Comitato parlamentare per la
sicurezza della Repubblica. Ossia l’organo del Parlamento che controlla i
servizi segreti.
Alle
sue profetiche considerazioni, Chiesa aggiungeva che «la nostra fortuna
è che saranno dei dossier poveri e “giovani” e quindi conteranno poco,
perché questo non è un personale ricattabile».
La valutazione risalta di fronte al clima di ricatto e di “decisioni già prese in altre sedi”
che sta caratterizzando le scelte sul nuovo governo di “larghe intese”
(larghe di taglia XXXL). I veri ricattabili sono altri. La Sarti e altri
suoi colleghi Cinquestelle non hanno nei loro armadi gli scheletri
delle coperture alle scalate bancarie, né degli accordi di spartizione
di tangenti per la linea TAV, né dei baratti sottobanco sulle
concessioni televisive. Non si affannano dietro ai ricatti incrociati
delle trattative Stato - Cosa Nostra. I neodeputati non sono insomma
ghermiti dalla Storia degli ultimi vent’anni. Vent’anni fa Giulia Sarti
andava in prima elementare. Sono altri a fare di tutto, perfino contro i
propri elettori, non importa quanti milioni ne perdono.
Come
sporcare questi giovani, allora, e spaventarli, umiliarli, in un Paese
in cui i poteri occulti usano tutte le gradazioni della minaccia?
Non potendo ricorrere alle armi usate su gran parte degli altri
esponenti politici, con i grillini si va fino ai recessi della loro
intimità, violando profondamente un diritto fondamentale riconosciuto
dalla Costituzione, la libertà e segretezza della corrispondenza. È per
questo che ogni minuto di silenzio del supremo garante della
Costituzione - rieletto lo stesso giorno in cui si distruggevano le
intercettazioni che lo riguardavano - suonava sempre meno rassicurante,
fino a diventare un cupo messaggio politico. Tutti devono essere
ricattabili.
Una vita fa Beppe Grillo girò uno dei suoi pochi film, “Cercasi Gesù”,
di Luigi Comencini. Non ricordo se fu citato o no questo passo del
vangelo di Matteo: « Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi;
siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe».
Quanto al lato colombe, ci siamo. Quanto al lato serpenti, non ci siamo
proprio, ed è ormai un problema per la nostra democrazia.
Il che non significa “scongelarsi e mescolarsi”, nel senso che vorrebbe il nuovo visir del potere arroccato, Enrico Letta. Servirà più tattica, che non è tatticismo. E più strategia: un governo ombra, ossia dirigenti pienamente politici.
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