dal Washington’s Blog.
Tradotto da Pino Cabras su Megachip.
Kyle Bass scrive:
«Trilioni di dollari di debiti saranno ristrutturati e milioni di risparmiatori finanziariamente prudenti perderanno una percentuale rilevante del loro potere d'acquisto reale esattamente al momento sbagliato nella loro vita. Ancora una volta, il mondo non finirà, ma il tessuto sociale delle nazioni dilapidatrici sarà sfilacciato e in alcuni casi strappato. Purtroppo, guardando indietro nella storia economica, troppo spesso la guerra è la manifestazione di una semplice entropia economica sostenuta fino alla sua logica conclusione. Noi crediamo che la guerra sia un’inevitabile conseguenza della attuale situazione economica mondiale».
«Trilioni di dollari di debiti saranno ristrutturati e milioni di risparmiatori finanziariamente prudenti perderanno una percentuale rilevante del loro potere d'acquisto reale esattamente al momento sbagliato nella loro vita. Ancora una volta, il mondo non finirà, ma il tessuto sociale delle nazioni dilapidatrici sarà sfilacciato e in alcuni casi strappato. Purtroppo, guardando indietro nella storia economica, troppo spesso la guerra è la manifestazione di una semplice entropia economica sostenuta fino alla sua logica conclusione. Noi crediamo che la guerra sia un’inevitabile conseguenza della attuale situazione economica mondiale».
Larry Edelson ha scritto una e-mail agli abbonati dal titolo «Quel che i ‘Cicli di guerra’ ci dicono per il 2013», in cui si afferma:
«Sin
dagli anni ottanta, ho studiato i cosiddetti "cicli di guerra": i ritmi
naturali che predispongono le società a discendere nel caos, nell’odio,
in una guerra civile o perfino internazionale.
Non sono certo la prima persona ad esaminare questi modelli tanto peculiari nella storia. Ci
sono stati molti prima di me, in particolare, Raymond Wheeler, che ha
pubblicato la cronistoria di guerra più autorevole di sempre, che
documenta a forza di dati un periodo lungo 2.600 anni.
Tuttavia, ci sono pochissime persone che siano disposte perfino a discutere la questione in questo momento. E sulla base di quel che vedo, le implicazioni potrebbero essere assolutamente enormi nel 2013.»
L’ex analista tecnico della Goldman Sachs Charles Nenner
– che ha lanciato alcuni grandi avvertimenti molto accurati, e ha fra i
suoi clienti i più importanti fra hedge funds, banche, agenzie di
brokeraggio e grandi possidenti plurimilionari – afferma che ci sarà
«una grande guerra che comincerà a cavallo fra 2012 e 2013» che porterà
l’indice Dow a 5.000 punti.
Perché questi guru economici stanno prevedendo guerra?
Per prima cosa, molte personalità influenti credono erroneamente che la guerra faccia bene all'economia. Per di più, già Jim Rogers (co-fondatore del Quantum Fund con George Soros, NdT) sosteneva:
«Se si trasforma in una guerra commerciale, è la cosa più importante del 2011», e aggiungeva: «Le guerre commerciali portano sempre a guerre.
Nessuno vince le guerre commerciali, tranne il generale che finisce per
combattere le guerre fisiche quando accadono. Questo è molto
pericoloso».
«Il
proseguimento dei salvataggi in Europa potrebbe in ultima analisi
innescare un'altra guerra mondiale […] Aggiungi il debito, la situazione
peggiora, e alla fine semplicemente crolla. A
quel punto ciascuno va a cercare capri espiatori. I politici danno la
colpa agli stranieri, e ci troviamo nella seconda guerra mondiale o in
una qualunque guerra mondiale».
E Marc Faber afferma che il governo americano inizierà nuove guerre in risposta alla crisi economica:
Faber ritiene che anche gli Stati Uniti, la Cina e la Russia potrebbero andare in guerra per il petrolio mediorientale.
Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.
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Il profilo degli analisti finanziari citati nell’articolo:
- Kyle Bass.
- Jim Rogers.
- Marc Faber.
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