di Pino Cabras - da Megachip.
Una bella faccia
italo-persiana, un accento americano, un candore cinico, una fama-lampo
che esplode sulle ali della crisi e della fame di risposte. Molti di voi
avranno già incrociato sul web Alessio Rastani, il
“trader” che ha scandalizzato in diretta, fino ad annichilirli, i
giornalisti della BBC. «Sono un trader, a noi non importa salvare
l'economia, a noi importa trarre profitto, personalmente io ho sognato
questo momento per tre anni e davvero desidero che ci sia un'altra
recessione».
E noi provinciali stiamo qui a offenderci per Terry De
Niccolò, la escort del Caimandrillo che fa l’apologia del vendere la madre per denaro, «e chi è racchia resti a casa», naturalmente.
La Terry De Nicolò globale ha i tratti spacconi di Rastani, che sembra
proprio pronto per un prossimo casting di Oliver Stone, “Wall Street III
– Sansone e i Filistei”, inclusa la divisa da squalo, con tanto di
cravatta rosa.
«Chiunque può approfittare
da un crollo di Borsa o dal crollo dell'euro, basta sapere che cosa
fare», gigioneggia Rastani, intanto che si improvvisa storico e ricorda,
senza giri di parole, che «la depressione degli Anni Trenta non era solo
un crollo del mercato, ma c’era gente preparata a tale crollo». E
aggiunge che non è solo roba per le élite: ancora una volta, po’ di sana
e retorica meritocratica delle opportunità non guasta, mentre tutto
intorno sta collassando. Peggio per chi non approfitta degli hedge fund
e della corsa ai buoni del tesoro. Alessio sorride: «entro un anno
milioni di persone perderanno tutto». Terry avrebbe aggiunto: «chi è
racchia, ecc.»
Il "trader" completa il suo pensiero, mischiando fede democratica nelle opportunity
e consapevolezze spicciole e concrete sul vero potere: «Lo dico a
chiunque ci stia guardando: questa crisi è come un cancro, se state ad
aspettate pensando che se ne vada via, crescerà fino a quando sarà
troppo tardi. Quel che voglio consigliare a tutti i telespettatori è:
preparatevi. Non è il tempo per chimere come l’aspettarsi che i governi
risolvano le cose: i governi non governano il mondo, Goldman Sachs
governa il mondo. E a Goldman Sachs non importa niente dei pacchetti di
salvataggio. Voglio aiutare la gente. Tutti debbono capire come fare
soldi da un mercato che va a fondo».
Alessio Rastani pronuncia
concetti contraddittori, come potete vedere e sentire: incrollabile fede
liberista negli strapuntini di massa che regalerà il giro della giostra
che crolla, ma altrettanta certezza che sarà una massa sterminata anche
quella degli esclusi, quelli che vedranno evaporare tutto e in breve
tempo. E soprattutto, consapevolezza nuda e cruda del fatto che il gioco
è condotto da pochi soggetti che tutto fanno girare.
Occorrerà difenderci. Quanto ci costerà? Perché Rastani ha ragione. Aspettare non ha senso.
28 settembre 2011
L'uomo che sogna i tuoi risparmi in fumo
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