19 luglio 2012

Gli attentati: prove di guerra per la crisi mondiale

di Piotr (Пётр) – da Megachip.

 
1. È necessario affiancare l'attentato a Damasco - che ha provocato la morte del Ministro della Difesa e altri maggiorenti - con quello immediatamente seguente in Bulgaria, in cui sono stati uccisi sei turisti israeliani. E soprattutto occorre affiancare le dichiarazioni di Hillary Clinton che hanno preceduto l'escalation in Siria e quelle di Benjamin Netanyahu che hanno seguito l'attentato bulgaro. La guerrafondaia del Partito Democratico, che ci fa quasi rimpiangere il "falco" repubblicano Kissinger - cinico, amorale ma per lo meno legato a un'idea di Realpolitik -, aveva preannunciato "attacchi devastanti" in Siria. Dato che li organizza lei, sapeva benissimo di cosa stava parlando.
Dal canto suo il premier israeliano ha immediatamente incolpato l'Iran dell'attentato in Bulgaria. Ovviamente anche lui deve sapere molte cose di questa strage dato che non ha aspettato nemmeno un giorno di indagini per dire come il mondo deve interpretare questo attentato. Invece l'interpretazione da dare è molto diversa e abbastanza chiara: la Siria sembra ormai sufficientemente destabilizzata per riprendere il confronto con Teheran.
Nell'ambito di quale strategia?

2. Il fronte su cui agisce l'imperialismo statunitense è triplice:
a) L'Europa che deve essere riportata senza discussioni e fronde nell'alveo finanziario, economico, politico e militare della Nato, passando attraverso una de-tedeschizzazione della UE. Un'operazione basata sugli attacchi speculativi ai Paesi più deboli politicamente ed economicamente della compagine europea che hanno dato vita ad un club dove Obama dirige, preferibilmente fuori scena ma non sempre, e il cui gruppo di testa è formato da Cameron, Hollande e Monti.
b) Il Grande Medio Oriente, che deve essere inglobato in un impero formale, ovvero in una gerarchia di Stati a guida statunitense, col fine di controllare i flussi di combustibili fossili e i flussi finanziari che ruotano attorno ad essi, oltre che di installare dei fortini con cui circondare il centro del continente eurasiatico (grosso modo dai Balcani fino allo Xinjiang cinese, un’area in cui è molto forte l’influenza della Turchia che così riacquista un ruolo strategico nella Nato, appannato dopo la caduta del Muro di Berlino).
c) Il fronte dei BRICS e in particolare il contenimento dei tre giganti Cina, Russia e India (quest'ultima abbastanza allineata all’Occidente, ma pur sempre una enorme potenza per giunta atomica, da tenere sotto costante controllo).

3. Il duplice attentato in Siria e Bulgaria sembra dunque un forcing per spostare gli equilibri a sfavore dell’asse russo-cinese e in particolar modo della Russia (la Siria ne è alleata e la Bulgaria si affaccia sul “suo” Mar Nero). La fosca profezia dei militari russi, cioè essere costretti ad assistere impotenti entro il 2013 ad una guerra atomica ai propri confini (Iran), potrebbe così avverarsi.
Sarebbe l’inizio del secondo atto della III Guerra Mondiale, iniziata l’11 settembre del 2001.
In Europa e in particolar modo in Italia, il movimento pacifista o langue o è passato armi e bagagli (è il caso di dirlo) dalla parte degli aggressori. E così continuerà ad essere finché non si riusciranno a chiarire i collegamenti tra la crisi economico-finanziaria in corso e la parallela crisi militare. Sono questi connubi che fanno dell’attuale crisi una crisi sistemica e non una semplice crisi ciclica.
Se non lo si capisce si finirà volenti o nolenti per essere alla mercé della politica di questo o quel sovrano, dell’imperatore o del vassallo riottoso, totalmente incapaci di produrre persino una semplice strategia di sopravvivenza e resistenza.



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17 luglio 2012

Intervista alla radio iraniana: l'embargo va contro i nostri interessi

Ho rilasciato un'intervista a Radio Italia, dell'emittente iraniana IRIB, che mi ha chiesto alcuni commenti sull'embargo petrolifero a carico dell'Iran.
"L'embargo pertrolifero all’Iran è una decisione presa dai paesi europei in conformità ai desideri degli Stati Uniti. Si tratta di una delle tanti manifestazioni di questi anni del fatto che l’Europa avrebbe potuto avere una sua posizione autonoma più vicina ai propri interessi e anche all’interesse generale della pace e invece ha assecondato decisioni che hanno ragioni lontane - anzi, lontanissime - dai propri interessi ...".

È disponibile attraverso il link sottostante l'audio integrale dell'intervista




Link: http://italian.irib.ir/analisi/interviste/item/110314-pino-cabras-all%E2%80%99irib-decisione-di-ue-su-embargo-a-iran-ha-ragioni-lontane-da-propri-interessi.

10 luglio 2012

Il Dittatore

di Pino Cabras - da Megachip.

Mario Monti comanda in virtù di un’autorità attribuitagli per “stato di eccezione”. È investito di poteri politici pieni per un tempo sinora dichiarato limitato, ma ormai aperto a un appetito che, si sa, vien mangiando. È un classico dittatore, insomma. Ed essendo tale, ragiona e parla come un autocrate. Ma come, diranno gli illusi, lo statista grigio topo, il sobrio uomo del loden, lui, un dittatore?  Per far suo lo stile di pensiero totalitario di un dittatore non gli occorre mica farsi prestare una giacca sgargiante da Sacha Baron Cohen, né gli serve ammazzare oppositori con risa perfide durante una visita in sala torture. Può bastare la sua voce monocorde e l’immeritata fama di “tecnico”, per zittire il capo di Confindustria in nome di un precetto che non può tollerare dissensi: la regola dello spread.
Nessuna critica al suo governo può essere considerata valida quando si insinua nelle classi dirigenti, perché l’unica realtà che queste devono ormai vedere è il livello dei tassi d’interesse, ossia un perenne stato di eccezione, una minaccia che può travolgere tutto se qualcuno osa alzare la testa mentre viene intaccato selvaggiamente quel che è stato accumulato in generazioni.
Tutte le libertà, tutti i poteri e contropoteri nonché le formazioni sociali intermedie, sono sacrificati a un capestro in mano alle agenzie di rating sull’asse Wall Street-Londra, arbitri del nostro destino. Abbiamo così un dittatore e il suo king maker sul Colle che mettono le nostre vite nelle disponibilità di soggetti che un giorno saranno giudicati con un metro penale estremo, cioè con metri di corda saponata ai quali appenderli, se si avvera la “tempesta perfetta” prevista da Nouriel Roubini.
Sia chiaro. Noi non vogliamo che siano impiccati il dittatore Monti, il peggiorista quirinalizio, i padroni d’oltremare, né gli stolidi e mediocri interlocutori di Berlino. Né vogliamo che siano appesi per il collo i corifei delle gazzette del conservatorismo italiota, La Repubblica e il Corriere della Sera, che pure, per parte loro, poco ci manca che vogliano mandare alla forca chi osa dire la verità: che il governo fa macelleria sociale. Ma dovremo dirlo forte e chiaro, al dittatore, che l’abbiamo capito: lui, fra le libertà costituzionali e le pagelle dei creditori criminali, ha scelto i criminali. Chi si illude del contrario, sbatterà prima o poi contro una realtà solidissima. Noi, che non ci illudiamo, ci dobbiamo attrezzare in tempo per far pagare il prezzo del crimine ai criminali e ai complici dei criminali. Che se ne vadano tutti, alcuni in galera, altri a leccarsi le ferite dopo che ripudieremo il debito ingiusto e smantelleremo le nuove impalcature istituzionali create in suo nome.

9 luglio 2012

Uscire dalla crisi. Fare come in Argentina?


Un aperitivo al Poetto. Un mare di idee.
Venerdì 20 luglio 2012, ore 19:00, allo stabilimento balneare Marlin, via Golfo di Quartu, Quartu S.Elena (CA)

Incontro con:
  • Elvira Corona - autrice del libro "Lavorare senza padroni", sull'esperienza dell'autogestione dei lavoratori argentini.
  • Ariel Freccia - una testimonianza sulla vita in Argentina ai tempi del default.
  • Pino Cabras - Pesos y Euros: Le ricette impossibili della finanza criminale.

Coordina: Siro Passino.


A cura di Alternativa, Movimento Zero, Sovranità Popolare.

8 luglio 2012

Dietro le quinte della crisi



DIETRO LE QUINTE DELLA CRISI: PAURE E OPPORTUNITA’ PER UN’ITALIA DA RICOSTRUIRE.
(GIOVEDI' 12 LUGLIO 2012 - ORE 19)
Cagliari, Caesar's Hotel, via Darwin 2/4
Un approfondimento con alcuni esperti sulle cause della crisi e, soprattutto, gli scenari futuri e le possibili conseguenze sulla vita quotidiana delle persone.

Intervengono:
  • Prof. Bruno Amoroso – Docente emerito di Economia Internazionale e delle sviluppo presso l’università Roskilde in Danimarca.
  • Eugenio Benetazzo - Economista (collegamento via Skype)
  • Massimo SianoAnalista
  • Birgitta Jonsdottir – membro del Parlamento Islandese (collegamento via Skype)

Moderatori:  
  • Dafni Ruscetta (Associazione 5 Stelle Cagliari) 
  • Pino Cabras (Laboratorio Politico Alternativa).

6 luglio 2012

Il sistema ti protegge o si protegge?



L'Alternativa c'è - Puntata numero 54.
Ogni giovedì, appuntamento settimanale di approfondimento.

Il videoeditoriale prende spunto da una significativa frase raccolta da una recente intercettazione, in cui due esponenti del potere più opaco conversavano evocavando alte protezioni del "Sistema" contro le minacce al loro ambito di comando. Uno sguardo a questa vicenda rende chiara la determinazione autoconservativa dell'attuale "Sistema" politico e finanziario e il rischio di una prossima "controriforma" della Costituzione italiana.