6 febbraio 2012

Megachip: Cambiare, organizzarci, studiare, partecipare

Una novità che mi riguarda:


di Pino Cabras - da Megachip.


Cari lettori di Megachip, per una volta voglio parlarvi di noi, di questo sito, e del mio impegno al suo interno, che da oggi cambierà.
Ho iniziato a dirigere il sito nel novembre 2008, su invito del direttore responsabile Giulietto Chiesa, radunando nuovi collaboratori e compagni di strada, oltre che nuovi lettori.
È stata un’esperienza formidabile, perché assolutamente libera, baciata da quella libertà che possono permettersi i media poveri e dignitosamente indipendenti, e con una redazione che condivide idee e progetti di lunga durata.
In questi stessi anni i media ricchi ma ingabbiati hanno continuato la loro grande corsa, e sono tuttora incomparabilmente più potenti nel decidere l’agenda delle notizie e delle emozioni da trasmettere ai più. Ma posso dire che dentro questo nostro piccolo crocevia di fatti e notizie non mi sono mai perso d’animo: la redazione non ha smarrito per strada le notizie e l’impegno di chi non si arrende al pensiero unico del mainstream informativo.
In molti ci hanno riconosciuto la capacità di restituire al pubblico dei buoni punti di riferimento per orientarsi in mezzo al rumore di fondo dei media potenti e bugiardi. C’è in me e nella redazione di Megachip la passione di far parte di una corrente nuova nella comunicazione. Una corrente che avrebbe potuto inaridirsi, perdersi, diluirsi, ma non lo ha fatto, e si è anzi combinata con forze nuove: gente che ci legge e che scrive, altri siti che ci stimolano e ci citano, un popolo di persone informate che intende continuare con grande determinazione. Migliaia di persone ci leggono e ci incoraggiano ogni giorno, incrociando i tanti piani della nostra comunicazione, dalla difesa dei beni comuni, dei territori e della legalità, all’analisi profonda della Grande Crisi economica, finanziaria e ambientale, allo smascheramento della propaganda di guerra, fino allo spazio per i movimenti nuovi, a partire dal laboratorio politico di Alternativa, fondato da Giulietto Chiesa e già ricco di voci plurali. La Grande Crisi è stata un battesimo di fuoco. Siccome il mondo farà sempre più i conti con questo sommovimento, per anni e anni, saremo in prima linea ancora.
Confesso che per me, dal punto di vista personale, dirigere Megachip ha comportato dover subire un impatto forte e sbalorditivo: quando da un giorno all’altro, all’inizio di questa esperienza, il numero delle e-mail da leggere è balzato da poche decine fino a varie centinaia, ho dovuto concludere che le energie di un essere umano sono davvero sorprendenti e adattabili. Infatti, sono riuscito a non sacrificare le cose che avevo sempre fatto, al lavoro come a casa: mai e poi mai le avrei trascurate, anche se sorgeva una fatica nuova. La vampa dell’impegno ha bruciato la fatica, così che ho sacrificato “solo” il sonno. Poteva bastare? No di certo: l’impegno, quando si incontra con le attese e le speranze, non riesce mai a bastare a quel che ha messo in moto. Non sono riuscito a rispondere come avrei voluto a quelle e-mail e a molte proposte di articoli e collaborazioni. Ma credo che anche i lettori più critici abbiano capito che dentro quelle prime pagine così arbitrarie, così stridenti rispetto alle titolazioni dei giornali più potenti, anche così impermanenti e incompiute, c’era e c’è una ricerca sincera di un nuovo equilibrio informativo. Un equilibrio che ha un quid misterioso, senza la pretesa di racchiudere l’intero spettro delle notizie importanti né la presunzione di avere la tempestività di un quotidiano ideale, come nemmeno la “perfezione” di una linea ideologica priva di dubbi.
Ogni giorno la homepage del sito è stata una delicata proporzione di approfondimento e aggiornamento, inevitabilmente imperfetta, ma credo molto vivace, da quel che ho potuto riscontrare nei vostri apprezzamenti e perfino nelle critiche. Ogni volta l’equilibrio è fra articoli che possano dare un senso di novità (spesso da un'angolazione trascurata dalla maggioranza dei media) e articoli che possano avere il pregio della durata e non si consumino con la pubblicazione. Esporsi così porta a intuizioni come ad errori. Sono molto contento di aver contribuito a un equilibrio che ha fatto prevalere nettamente le prime, grazie alle straordinarie collaborazioni attivate.
Da oggi mi occuperò di meno di questo equilibrio, che sarà affidato ad altre buone mani, quelle del nuovo Direttore editoriale Pier Francesco De Iulio, che incoraggio con grande stima e affetto. Siccome ho accettato di impegnarmi come responsabile degli esteri del laboratorio politico di Alternativa, e siccome i giorni si ostinavano ad avere appena ventiquattro ore, ho infatti deciso di fare un passo indietro: da oggi - dopo 1193 intensissimi giorni (in realtà, dopo 1193 notti) - non sarò più il Direttore editoriale.
Sarò però ancora assai impegnato nella redazione in qualità di Condirettore. Avrò così modo di approfondire nel sito gli argomenti politici internazionali e i temi economici che ci vedranno molto partecipi, dati i difficili tempi che ci attendono. Soffiano forti venti di guerra, che passano attraverso migliaia di organi d’informazione imbeccati da pochi e potentissimi centri. Qui faremo tanto per raccontare la vera forma di queste raffiche di vento. Cliccate perciò spesso su questi schermi. Partecipate, impegnatevi, studiate, organizzatevi, scambiate esperienze. Il nuovo direttore De Iulio è già pronto all’ascolto, alla partecipazione e alla reciprocità. Noi ci saremo.


2 commenti:

Unknown ha detto...

La tua direzione è stata meravigliosa, ma confido che il tuo successore sarà altrettanto capace.

pino cabras ha detto...

Grazie mille, Massimo.
Sono sicuro che il sito continuerà a pubblicare cose molto interessanti.