13 febbraio 2015

Paul C. Roberts: costringere gli USA a mollare l'ideologia della supremazia mondiale

Pandora TV

In occasione del simposio internazionale Global WARning - tenutosi il 12 dicembre 2014 e organizzato da Pandora TV, Megachip-Democrazia nella Comunicazione e Alternativa - uno degli interventi più forti è stato quello di Paul Craig Roberts, intervistato da Piero Pagliani. Roberts era stato sottosegretario al Tesoro durante la prima Amministrazione Reagan, e ha poi scritto migliaia di editoriali, oltre che diversi libri argomentati con una prosa limpida e precisa, che descrivono l'involuzione imperiale del potere atlantico.
Il Video, di 17'29'', riporta la parte più interessante della conversazione, di cui vi offriamo anche una trascrizione.

Buona visione e buona lettura!



Intervista a Paul Craig Roberts a cura di Piero Pagliani.


Intervento Video al simposio internazionale Global WARning del 12 dicembre 2014.



D. Dottor Roberts, grazie per averci concesso questa intervista. Possiamo incominciare. Come sa ho uno scenario da sottoporle.
All’indomani della II Guerra Mondiale, gli USA possedevano il 70% delle riserve auree mondiali e la concentrazione negli Stati Uniti della domanda effettiva e della capacità produttiva èra senza precedenti nella storia. Queste condizioni costituivano l’aspetto economico dell’egemonia statunitense mondiale.
Nell’agosto del 1971, il presidente Nixon dichiarando l’inconvertibilità del Dollaro in oro mise fine al sistema monetario stabilito a Bretton Woods.
Oggi, la Russia e la China ammassano migliaia di tonnellate di oro fisico e i BRICS hanno lanciato la Nuova Banca di Sviluppo.
Nel marzo del 2009, il Governatore della Banca Centrale Cinese ha proposto di rimpiazzare il Dollaro come valuta dominante e di creare una valuta di riserva internazionale indipendente da singole nazioni.
Mr. Roberts, in quale modo questo scenario riesce a descrivere i cambiamenti attuali negli equilibri geopolitici? In quale misura un mondo multipolare può riuscire a fare superare la presente crisi sistemica?

R. A mio modo di vedere, una valuta internazionale non è più necessaria. All’indomani della II Guerra Mondiale quando tutte le altre grandi nazioni industriali avevano economie distrutte e strutture industriali distrutte solo il Dollaro americano aveva valore e quindi poteva diventare la moneta mondiale.
Oggi chiaramente ci sono molte zone sviluppate del mondo con valute legittime e quindi è possibile condurre scambi tra nazioni tramite le loro proprie valute. Avete l’Euro, avete il Rublo, avete la valuta cinese, avete la giapponese, la canadese, l’australiana, ognuna già ora con un grande volume di attività economica sulla faccia del pianeta che non esisteva nel 1945. E quindi una valuta di riserva non è veramente più necessaria. Una valuta di riserva connessa a nazioni assicura a quella nazione un potere, le dà l’egemonia finanziaria sopra altre nazioni.
Stiamo osservando come Washington faccia un cattivo uso di questo potere. Un altro problema è il modo in cui Washington usa la valuta di riserva per pagare i suoi conti. Se sei la nazione con la valuta di riserva puoi rilassarti perché puoi pagare i tuoi conti emettendo moneta di credito. Negli anni recenti ciò che è successo è stato che Washington ha espanso oltre misura la sua disponibilità monetaria e il Dollaro ha denominato il debito. Washington inflaziona la sua valuta come ha fatto anno dopo anno, dopo anno e dopo anno ancora col Quantitative Easing. Una politica che strettamente parlando, non è finita. Ciò costringe le altre nazioni a inflazionare le proprie valute, altrimenti il valore di scambio delle loro valute aumenta e le esportazioni vengono tagliate, e quindi per proteggere i mercati di esportazioni tutti devono inflazionare se lo fanno gli Stati Uniti. Così la conseguenza è che il mondo ora è sommerso da fiat money, ma la produzione di merci e di servizi non è cresciuta in modo commensurabile alla crescita del denaro. Ci aspettiamo una seria inflazione mondiale per molte ragioni. Molta di questa moneta è sotto chiave nel sistema bancario. E’ comunque una situazione molto instabile ogni volta che create più fiat money di quanto non siano prodotti beni e servizi.
Quindi, io penso che la situazione abbia raggiunto il punto in cui molte nazioni, parlo di nazioni potenti come la Russia e la Cina, si rendono conto che il sistema del Dollaro, il sistema di pagamenti basato sul Dollaro, si sta frantumando, ed è anche il sistema che può essere usato per imporre sanzioni su nazioni che non seguono le imposizioni di Washington. Avete sanzioni se vi comportate indipendentemente da Washington e quindi si possono vedere movimenti per abbandonare il sistema e ciò certamente avverrà.

D. Così, in un certo senso, la proposta del governatore cinese della banca centrale, è una sorta di provocazione politica. Dire: “Abbiamo bisogno di un Bancor invece che del Dollaro”.

R. Beh, lei sa che la Cina è il più grande creditore del Tesoro statunitense. Possiede la parte maggiore del debito USA. Ha legato la sua valuta al Dollaro per dimostrare che la sua valuta è buona quanto il Dollaro . E ciò che vediamo è che la valuta cinese è meglio del Dollaro. Io penso che l’obiezione della Cina è il modo in cui gli Stati Uniti usano la loro valuta come un’egemonia finanziaria sopra tutte le altre nazioni. La usa per minare la sovranità delle altre nazioni. Lo vediamo con le sanzioni contro la Russia. Questo è il modo per costringere la Russia a sottomettersi al volere di Washington. Ma stanno ottenendo il risultato opposto. La Russia sta lasciando il sistema dei pagamenti basati sul Dollaro.
E la Russia inoltre, a causa della la stupidità dei governi europei, sta riorientando il suo commercio dall’Europa all’Oriente. Lo vediamo oggi con gli sviluppi in campo energetico. Così ciò manderà in frantumi il sistema di pagamento basato sul dollaro. E finirà.

D. Questo ci porta alla prossima domanda, Mr. Roberts. A quanto sembra gli Stati Uniti stanno cercando di mantenere la loro supremazia mondiale costi quel che costi. Qual è la sua opinione riguardo le possibilità degli USA di mantenere la loro egemonia nel breve e medio termine? Quale è, in quest’ottica, il ruolo delle forze armate, delle istituzioni finanziarie, delle corporations e dell’agribusiness? Cosa dovrebbero fare le nazioni europee per ribilanciare questo squilibrio a favore degli USA?

R. Le nazioni europee sono i grandi facilitatori dell’egemonia di Washington. Se le nazioni europee fossero davvero sovrane e fossero in grado di condurre politiche internazionali indipendenti non sarebbero stati vassalli degli Stati Uniti e questo limiterebbe lo strapotere degli USA e priverebbe gli Stati Uniti della copertura per le sue guerre di aggressione.
Cosa può fare l’Europa? Può disimpegnarsi dalla Nato. Essere un membro della Nato vuol dire assoggettarsi al controllo di Washington. La Nato esisteva per proteggersi dall’invasione dell’Europa da parte dell’Armata Rossa, l’esercito sovietico. Questa minaccia è bella e spartita da almeno vent’anni. Eppure la Nato continua ad espandersi e viene usata dagli Stati Uniti per le sue guerre in Africa e nel Medio Oriente. Cosa ci guadagna l’Europa da tutto ciò? Niente. E adesso viene trascinata in un confronto militare con la Russia. Che cosa ne uscirà da tutto ciò? Nulla di buono per l’Europa. È quindi è necessario che i Paesi europei riacquistino la loro sovranità. Ma non sono sovrani, Sono colonie. Sono regimi fantocci. Non hanno politiche estere indipendenti. Sono assoggettate al volere di Washington. E ciò costituisce una grande facilitazione per l’egemonia di Washington. Senza ciò gli Stati Uniti sarebbero solo un altro Paese tra tanti. Magari un Paese molto forte, certo, ma un Paese tra tanti. Ma quando uno ha tutta l’Europa, il Canada, l’Australia il Giappone come regimi fantocci e stati vassalli, diventa strapotente.
Quindi, ciò che l’Europa può fare? Lasciare la Nato. La Nato non protegge più l’Europa, ma la mette in pericolo perché la coinvolge nelle guerre di Washington.

D. Mr. Roberts. In che modo gli USA riescono ad assoggettare le nazioni europee? C’è una ragione principale?

R. Ci sono vari motivi. Un motivo è che dopo la II Guerra Mondiale il Dollaro è diventato la moneta di riserva, ciò che dà un potere enorme a questo Paese. Un’altra ragione è stata la lunga Guerra Fredda con l’Unione Sovietica e la propaganda secondo cui l’Europa poteva essere invasa dall’Unione Sovietica. Con la conseguente dipendenza dell’Europa, che dura da decenni, dalla protezione americana. Se tu dipendi dalla protezione di un altro Paese finisci per dover seguire le politiche di quel Paese perché dipendi da quel Paese. E’ il ruolo che assumi col tempo.
Tutto ciò avrebbe dovuto finire con il collasso dell’Unione Sovietica. Sfortunatamente il collasso dell’Unione Sovietica ha portato alla ribalta negli Stati Uniti l’ideologia dei neoconservatori che dice che la Storia ha scelto gli Stati Uniti per dominare il mondo. Sarebbe la Nazione Eccezionale, la Nazione Indispensabile e il collasso del comunismo, del socialismo avrebbe provato che gli Stati Uniti dovevano esercitare la loro egemonia sul mondo. Questa ideologia è stata istituzionalizzata nella politica estera e militare degli Stati Uniti. Abbiamo la dottrina Brzezinski e la dottrina Wolfowitz.
E nell’essenziale queste dottrine dicono che gli Stati Uniti devono prevenire l’ascesa di ogni altro Paese che abbia il potere e le capacità di bloccare i propositi di Washington nel mondo. E questi due Stati oggi sono la Russia e la Cina. E quindi questa ideologia è estremamente pericolosa perché mette il mondo in conflitto con la Russia e la Cina. E questi sono tra i principali paesi nucleari, e sono grandi economie ed enormi aree geografiche. E quindi l’ideologia dell’egemonia americana è una minaccia alla stessa esistenza della vita sulla terra.

D. La Germania potrebbe giocare un ruolo importante in questo scenario. Ma sembra che non stia affatto per giocarlo. Cosa pensa della Germania?

R. Temo che la Merkel sia solo un pupazzo di Washington. E’ molto difficile per un leader europeo alzarsi in piedi e rappresentare il proprio popolo invece che gli Stati Uniti. Tutti i leader europei rappresentano gli Stati Uniti e non rappresentano il popolo della Francia, della Germania o il popolo britannico. Rappresentano gli Stati Uniti. E certamente sono ben remunerati per questo. E quindi i leader che mostrano una qualche disposizione a non stare al gioco sono sempre rovinati . Perciò se la Germania dovrebbe alzarsi in piedi, dovesse fare qualcosa, immaginatevi se la Germania dovesse semplicemente lasciare l’UE . Restare non serve agli interessi della Germania. Perché la Germania verrebbe munta e pagherebbe i debiti dell’UE. E dell’Ucraina.
O se la Germania lasciasse la Nato. Perché la Germania dovrebbe stare nella Nato? La Germania ha grandi collegamenti economici con la Russia. Ma questi stanno per essere sacrificati per far piacere agli Americani.
Quindi la Germania potrebbe fare molto. Potrebbe lasciare la UE, potrebbe lasciare la Nato. Questo sarebbe la fine dell’egemonia statunitense.

D. E’ quindi anche un problema di democrazia. Non c’è perciò più democrazia nei Paesi occidentali, in un certo senso.

R. I Paesi occidentali non hanno più, a mio avviso la democrazia, perché i loro leader non rappresentano il popolo.
Negli stati Uniti rappresentano ideologie e rappresentano potenti gruppi di interessi, come ad esempio il complesso militare e di sicurezza, Wall Street e le grandi banche e l’agribusiness, la lobby israeliana, le industrie estrattive, petrolio, miniere e l’industria del legno. Tutti questi sono interessi potentissimi le cui donazioni determinano chi viene eletto e la gente che trae beneficio da questi contributi alle campagne elettorali sono alleate alle fonti del denaro. Quindi tutto il processo viene rimosso dalla rappresentazione del popolo. Il popolo non fornisce i soldi che eleggono i candidati. E quindi si ha una situazione in cui l’Europa è solo un vassallo degli Stati Uniti
Quindi questi leader non possono nemmeno rappresentare gli interessi del loro popolo ma devono conformarsi alle politiche degli Stati Uniti. Perciò si può solamente dire che la democrazia in fin dei conti non esiste. E’ solo una copertura perché i governi sono incapaci di rappresentare gli interessi del popolo.

R. Questo mi ricorda un suo articolo recente. In questo articolo lei ha denunciato, cito, che dall’Amministrazione Clinton in poi “il potere di contrappeso dei lavoratori nei confronti del capitale è svanito”. Questa denuncia significa che dovremmo fare qualcosa per ribilanciare lavoro e capitale. Cosa dovrebbero fare i lavoratori e le persone comuni per ribilanciare lo squilibrio nei confronti del capitale?

R. E chiaro che non possono fare nulla all’interno di questo sistema. Ciò che ha distrutto il potere dell’uomo comune negli Stati Uniti è stato la delocalizzazione all’estero dei posti di lavoro dell’industria manifatturiera e quando l’industria è stata delocalizzata all’estero i sindacati sono stati distrutti. E quando i sindacati sono stati smantellati, la fonte indipendente di finanziamento del Partito Democratico è stata distrutta e di conseguenza i Democratici ora devono rivolgersi agli stessi gruppi di interesse che finanziano i Repubblicani. Devono rivolgersi al complesso militare-sicurezza, a Wall Street, alle banche e così entrambi i partiti sono finanziati dalle medesime fonti. Così a tutti gli effetti c’è un unico partito.
E quindi all’interno di ciò cosa possono fare i lavoratori spossessati? Non possono fare veramente nulla all’interno del sistema. Tutto quello che possono fare è contestare la legittimità del governo e ribellarsi. E’ l’unica alternativa che hanno. Non c’è nessuna possibilità di cambiare il sistema dall’interno. Fin quando protestare vuol dire protestare pacificamente vuol dire che la gente accetta la struttura e semplicemente cerca di convincere coloro che hanno il potere che devono cambiare le proprie idee. Ma questo non avverrà. Non succede mai.
Abbiamo raggiunto un punto in cui i lavoratori sono spinti ai margini. Non hanno nessuna influenza non hanno nessuna rappresentanza. E tutto quello che possono fare è contestare la legittimità del sistema e ribellarsi. Non c’è nient’altro che possano fare.

D. È una posizione molto forte. Molto precisa.

R. Non lo sto proponendo. Sto solo rispondendo alla sua domanda.

D. Certo, la comprendo.

R. All’interno del sistema non hanno praticamente nessun potere. E tutto questo è dovuto alla delocalizzazione dei posti di lavoro. Perché ciò ha tolto il loro potere economico. Questo era il potere che controbilanciava il potere dei capitalisti. Senza i sindacati non c’è un potere controbilanciante.

D. Lo scenario che dobbiamo affrontare è molto pericoloso. Grazie ancora per averci concesso questa intervista. Le voglio chiedere se ha qualcosa da dire all’audience europeo e italiano. Liberamente.

R. Tutto quello che posso dire è che i Paesi in Europa che hanno una così lunga storia non devono rinunciare alla loro sovranità, per Washington. Devono riconquistare la loro sovranità per proteggere il mondo dall’aggressione di Washington. Perché questa ideologia dell’egemonia mondiale è molto pericolosa. E’ un’ideologia molto pericolosa. Potete vedere i morti e le distruzioni nel Medio Oriente da tredici anni. Puoi vedere l’ingerenza irresponsabile del governo degli Stati Uniti in Ucraina, le accuse irresponsabili contro la Russia, contro la Cina, la costruzione di basi militari sulle frontiere della Russia e in Asia per bloccare l’accesso della Cina alle risorse. Tutto questo ci porterà alla guerra. Ma La Russia e la Cina non sono la Libia o l’Iraq.
Quindi i Paesi europei dovrebbero recuperare la loro sovranità e ridiventare Paesi indipendenti . Così da costringere gli Stati Uniti a mollare questa ideologia della supremazia mondiale.

Essa è pericolosa per gli Americani, è pericolosa per i Russi, per i Cinesi, per gli Europei. E’ pericolosa per tutti.  


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