25 ottobre 2008

Fonzie & C. pro Obama

di Pino Cabras




Scende in campo Ricky Cunningham. Il rosso (di capelli) protagonista del serial tv "Happy Days", torna ancora in scena, per sostenere la candidatura presidenziale di Barack Obama.
L'attore è sempre Ron Howard, oggi affermatissimo regista (ha diretto tra l'altro la versione cinematografica de "Il Codice Da Vinci"). Di nuovo in perfetta tenuta anni cinquanta, un credibile toupet color carota a coprire la sua odierna pelata, tonnellate di makeup a nascondere le rughe, incontra un altro apparente sempreverde, Arthur "Fonzie" Fonzarelli, ancora interpretato da Henry Winkler, in brillantina e giubbottino nero in pelle. Fonzie è anche lui nella parte: non riesce ad ammettere direttamente di essersi sbagliato.
"Otto anni fa decisi di dare una possibilità a George W. Bush - rivela a Ricky, nel parcheggio del tipico diner di Milwaukee che milioni di persone hanno immaginato vero - e come mi sono sb-sba-sb...". "Come, ti sei sbagliato?", interviene il "giovane" Cunningham.
Fonzie annuisce: "Ok, quella è la parola".
Howard si toglie il parrucchino e abilmente ammette che la gag lo rende ridicolo, ma dice che è stata l'emergenza elettorale a spingerlo a schierarsi per la prima volta nella sua ormai lunga carriera.
Lo spot è geniale, pieno di chiavi di lettura. L'Età dell'Oro del sogno americano, l'America dei Giorni Felici dei tempi di Eisenhower vista con gli occhi smaliziati degli anni Settanta, si presenta ancora negli anni Duemila ostentando una giovinezza che non c'è (come i consumi tenuti su dai debiti) e tenta disperatamente di rivitalizzare il sogno con Obama. Ma Howard ce lo dice alla fine in modo dimesso, senza il parrucchino (il debito che nascondeva la verità materiale del tempo), contando sulla sua dignitosa carriera, il duro lavoro da cui ricominciare.

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