10 gennaio 2014

Quanta fretta sulla Banca d'Italia

di Aldo Giannuli.


In questi giorni si sta discutendo di un progetto di sostanziale modifica dell’assetto giuridico e sostanziale della Banca d ‘Italia
Nei prossimi giorni pubblicherò un mio intervento sul tema, intanto vi segnalo la lettera che il Prof. Gianfranco d'Atri ha inviato a diverse personalità e senatori chiedendo di fermare il decreto.



Al VP della commissione Finanze del Senato
Repubblica Italiana dell ‘ Unione Europea
Senatore Francesco Molinari
E per suo tramite ai membri del Senato 

Gent.mi Senatori


Domani otto riprenderà la discussione del Decreto legge che prevede, fra l'altro,  una sostanziale modifica dell’assetto giuridico e sostanziale della Banca d'Italia. Le obiezioni a tale provvedimento sono state solo parzialmente presentate alla Vostra attenzione e i tempi imposti - inclusa una assemblea straordinaria della BdIt alla vigilia di Natale - non hanno sicuramente consentito il formarsi della necessaria consapevolezza delle conseguenze.

Le valutazioni, non politiche ma tecniche, sono state espresse da economisti e studiosi di diversa estrazione: esse vanno da specifiche critiche procedimentali a osservazioni di natura funzionale, da riflessioni sulla cessione di potestà a rilievi circa la alienazione di un patrimonio (fra cui le riserve auree). Nessuna voce favorevole è apparsa sui media, salvo alcuni comunicati stampa che evidenziano la “rafforzata indipendenza”(sic!).


Lo stesso Governatore della BCE, Draghi, ha lamentato che il Governo abbia richiesto un parere ed abbia, poi, proceduto senza attenderlo e, questo parere - ora disponibile - contiene implicite riserve e solo auspici che i provvedimenti conseguenti siano in linea con le norme (non pronunciandosi ,ad esempio , sull’aiuto di Stato alle aziende bancarie e assicurative interessate dalla rivalutazione).


E’ opportuno sottolineare che, pur essendo stata nominata (peraltro da BdIt e non dal governo o dal parlamento) una commissione di “esperti”, nessun parere è mai stato a Voi presentato ed in effetti la documentazione agli atti del Senato precisa il mero ruolo di consulenti dei nominati Gallo, Papademos e Sironi, i quali non hanno ritenuto opportuno firmare e sottoscrivere quanto rappresentato ed utilizzato come base per il DL.


D’altra parte nessuna seria perizia relativa ad un ente con all’attivo beni patrimoniali per oltre 100miliardi di euro (e posizioni peculiari, quale la riserva aurea ed il signoraggio) sarebbe, normalmente, realizzata in poche settimane da tre persone e consisterebbe in un documento di 4 pagine!


Se le Vostre opinioni possono essere discordanti circa il ruolo e le funzioni di Banca d Italia, ovvero circa le  modalità di utilizzo delle riserve auree, non possono però essere discordanti sulla eccessiva fretta e limitato approfondimento  del tema in rapporto alle conseguenze.


Qualsiasi siano le motivazioni che Vi inducono a sostenere o meno il governo nella sua azione ordinaria, i cittadini  italiani, che hanno avuto modo di conoscere cosa si sta prospettando a loro danno, Vi invitano a rinviare ogni deliberazione circa la rivalutazione, non accettando la prevaricazione di un eventuale voto di fiducia.


Prof. Gianfranco d'Atri.



(La Redazione di Megachip ha aggiunto l'editing in grassetto e in corsivo).

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