21 marzo 2008

Un sacco di latinorum governativo

di Pino Cabras



Richard Daughty, alias Mogambo Guru

Sono tempi di grande crisi economica e finanziaria, un materiale in grado d’impastarsi con le guerre. Ci vogliono più che mai memorie in grado di confrontarsi con altre crisi per cercare di capire dove si va a parare. Queste memorie le troviamo ben poco sulle pagine economiche dei nostri giornali seri. Sono molto più utili le osservazioni scherzose di Richard Daughty, general partner della Smith Consultant Group, il quale firma una divertente newsletter con il nome di «Mogambo Guru», alla quale anche negli ambienti della finanza che conta si presta una certa attenzione.
Lì sanno che Mogambo Guru è un economista di razza: ha ben presenti gli sviluppi e i salti della storia economica. Ci fa scoprire alcuni retroscena delle ultime vicende monetarie. Presto ne vedremo le conseguenze. Ecco cosa ravvisa Mogambo Guru nel suo articolo intitolato A Bunch of Government Gobbledy-Gook, che vi traduco:


Il Credito totale della Federal Reserve era giù di 4,1 miliardi di dollari, la settimana scorsa. Questa è la materia magica da cui si crea il credito bancario, che diventa denaro quando qualcuno lo prende in prestito, e - capiti quel che capiti - io sto per risultarne spaventato e/o offeso. Così sono rimasto sorpreso che non sia stato creato molto nuovo denaro, specialmente da quando tutto quello che sento è che c’è una qualche grande “crisi di liquidità” visto che nessuno ha il becco di un quattrino, e poi sento di quanto ciascuno abbia bisogno di così tanto denaro che la Fed adesso sta lanciando il salvagente alle banche d’investimento perché non hanno più il becco d’un quattrino, e di come uno degli stupidi figlioletti debba andare dal dentista mentre non vedo il becco d’un quattrino tranne i soldi di cui avrò bisogno per giocare a golf questa settimana, e io ne necessito.
La ragione per cui sono sorpreso è che stanno creando un sacco di soldi, visto che l’ultima stima che ha fatto John Williams sull’offerta di moneta M3 sul sito shadowstats.com è che la biasimevole Federal Reserve stia creando ed espandendo l’offerta di denaro a un tasso del 16,9% all’anno e oltre, il che era “il più alto tasso di crescita mensile mai visto delle serie M3 (il calcolo della Federal Reserve dell’aggregato monetario ampio va indietro con le date sino a gennaio 1959)”.
Quel che rende tutto ciò così sorprendente è che “il record precedente della crescita mensile su base annuale dell’aggregato M3 era del 16,4% nel giugno 1971, e l’inflazione derivante da un’eccessiva creazione di moneta a quel tempo era uno dei fattori cruciali che facevano pressione sui verdoni, spingendo il presidente Richard Nixon fino alla chiusura della finestra d’oro e all’imposizione di controlli su salari e prezzi nell’agosto di quell’anno”.
Non ci sorprende quindi che dica che “l’attuale incremento nella crescita dell’offerta dell’aggregato ampio della moneta abbia parimenti minacciose implicazioni per l’inflazione monetaria e le pressioni sul dollaro nel corso dei prossimi 9-12 mesi, ben dentro il 2009”.
E questa inflazione attesa è già qui, dal momento che l’inflazione annualizzata "SGS Alternate Consumer Inflation" (inflazione alternativa del consumatore, NdT) a febbraio era dell’11,6%, e l’inflazione annualizzata per i precedenti tre mesi era l’altrettanto orrendo 11,7% (novembre), 11,7% (dicembre) e 11,8% (gennaio).
Naturalmente, avendo tutti questi dati, la metodologia classica e molti sapientoni, ossia l’opposto di The Mogambo, che non ha nulla di quanto sopra, non è che un gioco da ragazzi per lui darci il Prodotto Interno Lordo (la somma di tutti i beni e servizi prodotti in un anno) tanto che trova che “una volta rimossi molti degli espedienti metodologici degli ultimi decenni” la più recente valutazione è “un declino pressappoco del 2,3% anziché un ‘aumento ufficiale, ogni anno più lento, del 2,5%.” Urca! Uno schifosissimo aumento è in realtà una terribile contrazione economica!
E per quelli che mi scrivono con richieste (“Crepa!”) di non approfittarne, sono lieto di riferire che Mr Williams risponde gentilmente alle richieste che vengono dai sottoscrittori, e sta ora introducendo il Tasso di Disoccupazione Alternativo SGS, che suona come un sacco di latinorum governativo, quel che è per davvero, e prende la misura della disoccupazione usata dal Dipartimento del Lavoro nota come U6, la quale dice che era all’8,9% a febbraio, e la “aggiusta” incorporandovi “un calcolo dei milioni di lavoratori scoraggiati che furono definiti separatamente durante l’amministrazione Clinton: quelli che sono rimasti ‘scoraggiati’ per più di un anno”
A questo punto cominciavo a essere un po’ stufo dei numeri che da un orecchio mi entravano e dall’altro mi uscivano, e come al solito il mio cervello si avviluppa al diluvio di ricordi vaghi di fatti e figure, tanto che sto cominciando ad imbestialirmi poiché il mio Prezioso Tempo Mogambo (PTM) è stato sprecato a farmi raccontare tutte queste faccende metodologiche quando potevo starmene fuori, proprio ora, a mangiare un paio di tacos e magari sfogliare i temi del mese di un giornale di donne nude e birichine pronunciando commenti indecenti ancorché elogiativi.
Ma tutto questo è stato dimenticato all’istante quando egli ha detto che il risultato di questo lavoro è che la stima del tasso alternativo di disoccupazione SGS è un tremendo 12,8% per febbraio! Di colpo, non ho più fame. Disoccupazione al 12,8%! A spanne è la metà del tasso che si misurava al culmine della Grande Depressione!
Fortunatamente, ho ancora qualcosa da leggere che mi porterà la mente da un altra parte. Ahhh! E anche un taco avrebbe davvero un gran sapore, adesso!

(Copyright 2008: The Daily Reckoning)

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