17 ottobre 2010

Iniziano l’inchiesta sulle bombe di Londra del 2005 e dicono: «nessun complotto»

Le informazioni non divulgate del MI5 e di Scotland Yard
  di Steve Watson - PrisonPlanet.com.
Traduzione per Megachip a cura di Cipriano Tulli e Pino Cabras.


A oltre cinque anni dagli attentati dinamitardi del 7 Luglio 2005, un’inchiesta ordinata per investigare su di essi ha dichiarato sin dal primo giorno che qualsiasi deviazione dalla versione ufficiale degli eventi non ha alcuna base di prove. Hugo Keith avvocato della corona, consulente della commissione d’inchiesta, ha respinto qualsiasi ipotesi che le agenzie di intelligence inglesi fossero a conoscenza del complotto, o che qualcun altro, oltre ai quattro noti attentatori, fosse coinvolto.
Come «riferito dall’«Independent» di Londra, Keith ha dichiarato: «Non c’è affatto alcuna prova fra quanto abbiamo preso visione che indichi che gli attentatori siano stati ingannati in qualche modo o che non sapessero che sarebbero morti, o addirittura per assurdo che non sapessero affatto che stessero trasportando degli esplosivi.»
Il consulente ha affermato che si è sentito costretto a definire “cospirazionisti” coloro che hanno scritto alla squadra d’inchiesta «al fine di smontare i miti sugli attentati».
«C’è, crediamo, il pericolo che il prolungarsi di tali illazioni potrebbe causare inutili angosce alle famiglie e contemporaneamente distrarre l’attenzione dai fatti che abbiamo identificato come meritevoli di ulteriori indagini» ha aggiunto Keith.
Non c’è stata alcuna menzione del quasi impossibile fatto secondo cui una società di vigilanza sui disastri stesse conducendo esercitazioni su attentati alla metropolitana in luoghi e tempi esattamente coincidenti con quelli dei veri attentati del 7 Luglio.

Non c’è stata menzione del fatto che dei notabili stranieri, come Benjamin Netanyahu, fossero già a conoscenza del fatto che sarebbero avvenuti degli attentati, così come Scotland Yard.
Non c’è stata menzione del fatto che l’uomo che è stato inizialmente indiziato quale ideologo degli attacchi fosse una risorsa del MI6, come evidenziato da analisti statunitensi del fenomeno terroristico.




Non c’era neanche una menzione contestuale di precedenti storici su attentati dinamitardi “sotto falsa bandiera” orditi dai governi, come l’ormai ampiamente riconosciuta “Operazione Gladio”.
Naturalmente, questo non è il motivo per cui è stata avviata l’inchiesta. Funzionerà, per i prossimi cinque mesi, per confermare la versione ufficiale degli eventi.
Sia il MI5 sia la Metropolitan Police hanno assicurato che le informazioni da loro ritenute sensibili verranno tenute segrete.
«The Independent» riferisce:
«L’MI5 ha proposto che il medico legale, Lady Justice Hallett, acceda privatamente all’ascolto di materiale classificato ad alto livello di segretezza. E Scotland Yard ha chiesto che alcune delle immagini e dei filmati registrati dopo gli attentati siano inaccessibili al pubblico perché i funzionari temono che possano essere usati come propaganda da parte degli estremisti».

L’inchiesta non ha neanche una giuria.


Tutto questo suona come un processo indipendente e trasparente o come l’ennesimo insabbiamento?

Fonte: http://www.prisonplanet.com/77-investigation-day-one-all-conspiracy-theories-have-no-basis.html.
Lunedì, 11 Ottobre 2010


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